Guida: alla “ri”cerca del Tuber Magnatum Pico

Guida: alla “ri”cerca del Tuber Magnatum Pico

Guida: alla “ri”cerca del Tuber Magnatum Pico – Il Tuber magnatum vegeta e fruttifica in una varietà di ambienti che va dal livello del mare fino a 1000 m di altitudine, nelle esposizioni più diverse pur in condizioni di identica altimetria ed in ogni tipo di pendenze. Tuttavia le tartufaie si localizzano di preferenza nei fondo valle freschi e lungo i fossati in una fascia altimetrica ottimale da 100 a 600 m. Anche dal punto di vista della vegetazione le pasture  in cui si trova il Tuber magnatum sono molto varie,

Il terreno delle tartufaie naturali di Tuber magnatum,  deriva da un substrato litologico abbastanza omogeneo che risulta costituito da arenarie (substrato con notevole quantità di sabbia rinsaldata da sostanza cementante), marne (substrato in cui calcare ed argilla sono nella stessa quantità), calcari marnosi (in cui la percentuale del carbonato di calcio prevale sull’argilla), marne argillose (in cui l’argilla predomina sul carbonato di calcio)

Il Tuber magnatum è in grado di svilupparsi in una ristretta gamma di condizioni chimico-fisiche del suolo, prediligendo determinati pedoambienti . Dal punto di vista granulometrico questi terreni tartufigeni sono per lo più a tessitura franca, cioè con le tre frazioni granulometriche (sabbia-limo-argilla) ben distribuite.

 Habitat Il micelio fungino nel caso del tartufo bianco non dà segni apprezzabili della sua presenza; infatti le tartufaie naturali di Tuber magnatum appaiono ricche di arbusti ed uniformemente inerbite, come dimostra la fitta copertura erbacea di brachipodio, e sono prive di quelle “aree bruciate” tipiche di altri tartufi come Tuber melanosporum e Tuber aestivum. Un ulteriore approfondimento delle ricerche ecologiche sui terreni delle tartufaie di Tuber magnatum ha evidenziato la presenza di altri funghi micorrizici con le medesime esigenze ecologiche del tartufo bianco, di cui, alcuni, possono essere agguerriti concorrenti 

Clima Lo sviluppo del tartufo bianco è strettamente legato alle condizioni termopluviometriche. In particolare si è osservato che nelle zone di produzione naturale si ha una buona distribuzione delle piogge durante tutto l’anno. Dalla rappresentazione grafica dei regimi termici e pluviometrici, attraverso diagrammi climatici di Bagnouls e Gaussen, si ha la conferma che il clima delle varie zone produttive non presenta mai caratteristiche di aridità estiva infatti la curva delle precipitazioni non scende mai sotto quella delle temperature e la pioggia estiva in genere corrisponde ad un quarto di quella annua

Alberi simbionti
Farnia (Quercus Robur)

Rovere (Quercus Petraea)

Roverella (Quercus Pubescens)

Cerro (Quercus Cerris)

Leccio (Quercus Ilex)

Pioppo Bianco (Populus Alba)

Pioppo Nero (Populus Nigra)

Pioppo Tremulo (Populus Tremula)

Pioppo Cipressino (Populus Pyramidalis)

Salice Bianco (Salix Alba)

Salice Viminale (Salix Viminalis)

Salicone (Salix Caprea)

Salice dell’appennino (Salix Apennina)

Tiglio Selvatico (Tilia Cordata)

Tiglio Nostrano (Tilia Platyphyllos)

Nocciolo (Corylus Avellana)

Carpino Nero (Ostrya Carpinifolia)

Onatano Napoletano (Alnus Cordata)

Carpino Bianco (Carpinus Betulus)

Pino Domestico (Pinus Pinea)

Piante comari

rosa selvatica (Rosa canina),

vitalba (Clematis vitalba),

ginepro comune (Juniperus communis),

prugnolo (Prunus spinosa),

rovo (Rubus fruticosus),

ginestra (Spartium junceum),

biancospino (Crataegus monogyna)

sambuco (Sambucus nigra);