Piemonte Piglia tutto: Da Giugno inizieranno a promuovere anche lo Scorzone

Il Piemonte è stata la prima regione italiana a credere nel tartufo, più precisamente Alba grazie alle iniziative degli ormai celebri: Giacomo Morra  e Roberto Ponzio tant’è che il più pregiato dei tuber, il Magnatum Pico, viene anche definito ( e per legge) tartufo bianco d’Alba.

Negli anni, anche altri territori della nostra penisola si sono scoperte ricche di questa risorsa e non si sono fatte sfuggire l’occasione di promuoverla. L’esempio più calzante, in questo caso, è senz’altro quello di Acqualagna nelle Marche.

Ma come tutti noi sappiamo, di specie appartenenti al genere tuber ve ne sono a centinaia, anche se di tartufi commercializzabili ne restano solamente, e si fa per dire, altri otto. Ed ecco ” spuntare” il tartufo nero di Bagnoli o quello nero di Norcia

La Toscana, che si è dimostrata non essere seconda a nessuna, oltre ai su citati può fare affidamento sulle sue pinete o vero sul Tuber Borchii. E il Molise e l’Abruzzo fare leva sul tartufo Uncinato, ed è proprio quest’ultima che da un paio di anni a questa parte ha dato vita ad una fiera internazionale.

Forse  proprio sull’onda di questi successi la regione Piemonte si è  finalmete decisa a valorizzare i tartufi neri, fino a questo momento snobbati da politici e cavatori del territorio.

A tal proposito vi riporto uno stralcio dell’articolo, in  merito a quanto detto in occasione della borsa del turismo internazionale di Milano