I Corgi: la razza preferita dalla Regina, impiegata per la cerca dei tartufi

Il tartufo e la casa reale d’ Inghilterra si sono incrociati spesso nella storia.  Celebre fu la vicenda della richiesta d’aiuto del Principe Filippo, per un sostegno da parte di esperti provenienti da Acqualagna per la messa in produzione della sua amata tartufaia coltivata che stentava a dare i suoi frutti.

O di quando Augusto Tocci, popolare agronomo delle reti RAI fu chiamato a spiegare i “segreti” del tartufo all’allora Principe Carlo

E quando il Cav. Ponzio  di Alba invio in omaggio un imponente esemplale di Tartufo Bianco alla Regina Elisabetta nell’ormai lontano 1956. Ed è proprio la Regina Elisabetta, scomparsa qualche giorno fa all’età di 96 anni, ad aggiungere un importante tassello nelle cronache che  intrecciano i tartufi con la Real Family.

Ormai tutti sono a conoscenza dell’amore che la compianta Regina aveva per  i Welsh corgi pembroke,  razza canina di origine britannica, che entrarono nella sua vita alla tenera età di 7 anni.

Quello che non tutti sanno però è che questa razza viene anche impiegata, e con successo, dagli inglesi ( e non solo) per la cerca dei tartufi, come si evince dalla foto di copertina. Andiamo pertanto  a conoscerla meglio.

La Storia

La zona di origine e di maggior diffusione della razza è  il Pembrokeshire nel Galles, il  nome gallese del pembroke è “ci sodli”, che significa garretto, per indicare la caratteristica abitudine di mordere i garretti alle mucche. Nelle fattorie gallesi il corgi svolgeva il compito di cane da pastore guidando la mandria al pascolo, sorvegliandola di notte, riconducendo i soggetti che se ne erano allontanati; durante il trasferimento del bestiame al mercato lo accompagnava lungo il percorso pronto a difenderlo dai numerosi pericoli frequenti nelle zone selvagge.

Il suo aspetto in quei tempi era senza dubbio piuttosto diverso da quello che possiamo osservare oggi. Variava nel tipo e nella taglia e aveva pelo ruvido, ma possedeva lo stesso temperamento attuale. La caratteristica di mordere i garretti era utile nella guida dei bovini, ma si rivelava un grave errore se applicata alle pecore. Nel 1880 i pastori del Cardiganshire (oggi Ceredigion), per ovviare a questo problema, pensarono di incrociare il corgi con il welsh collie, altra razza da pastore utilizzata nel Galles: da questo incrocio si ritiene abbia avuto origine la varietà Cardigan che conserva, tra le sue caratteristiche, il mantello blue merle comune appunto a tutte le varietà della razza collie.

Il corgi, nonostante le sue doti e le sue capacità non comuni, sarebbe rimasto un cane da fattoria se nel 1933, l’allora duca di York, poi re Giorgio VI, non avesse acquistato un cucciolo di questa razza, Rozavel Golden Eagle, per regalarlo alla figlia Elisabetta

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