Il principe Alberto ed il tartufo disidratato : Fiera d’Alba

Il principe Alberto ed il tartufo disidratato : Fiera d’Alba

A Sua Altezza il principe Alberto di Monaco Alba dedicò il tartufo. L’invito fu formulato secondo tutti i crismi protocollari del principato, almeno un anno prima e gli uffici si scambiarono un gran numero di missive con grandi e rilucenti stemmi araldici.
Alla consegna di rito, la città partecipò con tutti il calore di cui era capace, in un momento in cui il principe era ancora scapolo e riempiva le cronache rosa. Il tartufo destinato al principe era un bellissimo esemplare di circa 800 grammi. Un dono degno di Sua Altezza.

Pochi minuti prima dell’inizio della cerimonia di consegna, arrivò in teatro un trifolao trafelato: aveva appena cavato un tartufo enorme, bellissimo, di oltre un chilogrammo. Si decise che di fronte al pubblico, alle televisioni, ai giornalisti Alba doveva fare la miglior figura possibile. All’ultimo, il tartufo che già faceva bella mostra di se nel cofanetto vellutato al centro del palco, fu sostituito con quello più grosso molto più rappresentativo.

Quando sul palco del teatro sociale, il sindaco gli consegnò il tartufo gigante il principe fu quasi stupito delle sue dimensioni e lo accolse con un sorriso radioso. Peccato che, quando gli fu portato, bello e impacchettato, nella confezione refrigerata da viaggio il tartufo era quello originario e non il “bestione” apparso sul palco. Il giorno dopo, arrivò al sindaco una missiva urgente, corredata di timbri dorati con la quale Sua Altezza il principe Alberto, pur ringraziando del gentilissimo omaggio si stupiva della sua velocità di disidratazione. Nelle poche ore di viaggio aveva perso almeno 3 etti di peso per ovviare all’incidente diplomatico, una delegazione partì da Alba il giorno stesso e recapitò al Principato il tartufo gigante, quello vero.

(citazione piemontese: Chè figura e’merda, mi Nus’Niur!)

Lascia un commento