Editoriale – Sfatiamo il mito dei tartufi all’asta

Anche quest’anno ci sarà la tradizionale asta mondiale del tartufo bianco d’Alba, giunta, ormai alla sua 24esima edizione. Che andrà in scena il 12 Novembre dal Castello di Grinzane Cavour

Istituita nel 1999, ad oggi ha registrato cifre vertiginose, che hanno contribuito e non poco, nel far accrescere l’interesse verso il tartufo in tutto il globo. Di seguito   ne cito alcuni a titolo d’esempio

1999
Incasso complessivo asta Lire 45.800.000.
Tartufo più grande (780 grammi) aggiudicato al ristoratore Wolfgang Puck  per l’importo di Lire 12.500.000

2000
Incasso complessivo asta Lire 83.300.000.
Tartufo più grande (490 grammi) aggiudicato a Mariano Toffoletto del Jolly Hotel di Amsterdam per l’importo di Lire 15.200.000.
2001
Incasso complessivo asta Lire 112.900.000.
Tartufo più grande (490 grammi) aggiudicato a Wolfgang Puck del Ristorante Spago Chain di Los Angeles per l’importo di Lire 40.000.000.

Questi incassi hanno fatto leva sull’immaginario collettivo e dei tartufai in primis, dando loro l’idea che il tartufo si potesse commercializzare al  pari dei diamanti o  di opere d’arte. Ma la realtà è ben diversa. Fatta “eccezione” per un esemplare di Tuber Magnatum Pico di 1,85gr battuta all’asta a New York dalla celebre  Sotheby’s. per 50mila euro nel 2014. Il  suo reale valore era  di solo, e si fa per dire, 7000€ ( e scusate se è poco)

Di fatti il vero scopo di chi è disposto a spendere certe cifre è rappresentato solamente dal ritorno pubblicitario di livello internazionale che esso comporta per i loro locali. Basta pensare che  una singola pubblicità in onda su Mediaset 2023, in “prime time”, richiede dai 15.000 euro ai 20.000 euro, con un audience medio di un milione e mezzo di utenti attivi.

La comunità dei cercatori di tartufo è costituita per la maggior parte di essa dalla classe operaia, che vive onestamente del proprio salario ma che dismessi gli abiti da lavoro e indossata la Trisacca si trasformano in dei provetti  Rockefeller, che discutono con la “puzza sotto al naso” di migliaia di euro come fosse un bicchiere d’acqua fresca. Un caso eclatante, proprio un paio di giorni fa, in cui un gruppo  di facinorosi si è letteralmente indignato nel vedere che un esemplare di Tartufo Bianco pregiato del ragguardevole peso di 1kg era posto in vendita “solamente” ( notare le virgolette”) per 5,200€.

Conclusa questa digressione, andiamo a sottolineare che  tali cifre oltre al ritorno d’ immagine di cui sopra, nel caso dell’asta mondiale del tartufo bianco d’Alba è dato dal fatto che  i denari  raccolti vengono impiegati per la  beneficenza.  UNA GARA DI SOLIDARIETA  che si stima in 6milioni di euro.