La manutenzione delle aree boschive dell’accaparratufaio – Editoriale

Tra i predatori da cui devono destreggiarsi i tartufai non ci sono solo, ad esempio, i cinghiali. Da qualche anno a questa parte c’è una nuova specie: laccaparratufaio.  Anche se non è raro avvistarlo in una tartufaia, il suo Habitat naturale è tra i corridoi dei palazzi dei comuni e delle provincie. E’ un predatore e negli anni ha affinato astute strategie di caccia, affinate grazie al fatto che allo stato larvale viene svezzato dalle associazioni di categoria.

Una sorta di Robin Hood  camuffato da Greta Thunberg che toglie a gli altri per dare a se stesso

Va in cerca di zone tartufigene da salvaguardare per poi   prendersele grazie  a persone colluse e leggi  ignorate o faziosamente interpretate.

Fatto sta che tutto questo avvicendarsi nelle stanze dei bottoni ha portato ad oggi  a dover pagare profumatamente ogni passo che un tartufaio vuole intraprendere per andare in cerca di un tartufo.

UN ESEMPIO PRATICO

  • Rinnovo del tesserino: Da 50€ ai 150€ annuali
  • Autorizzazione alla vendita: 100€ annuali
  • Raccolta in aree riservate : Da 150€ ai  300€ annuali

 

E bene si, malgrado tutti questi introiti finanziari ,per la tutela dei boschi a vocazione tartufigena, per la manutenzione si parla di VOLONTARI  ( Vedi accaparratufaio) Ma come se tutto questo non fosse abbastanza NON  è scritto da nessuna parte un qualcosa che giustifichi la cerca in via esclusiva in boschi  NON interessati da incendi o vetusti e  anche li  dove vi fossero i presupposti questo compito va svolto  da personale qualificato o sotto la loro stretta supervisione.

In quanto la gestione e manutenzione di un’area boschiva è un’attività complessa, che richiede cura e attenzioni specifiche, vista la particolarità dello spazio sul quale si va ad intervenire. Un bosco non è un giardino: è un habitat diversificato e complesso le cui dinamiche ambientali, floristiche e faunistiche vanno analizzate con grande attenzione e,  soprattutto, rispettate, al fine di valorizzarlo.

attenzione alla gestione dell’interazione tre le diverse specie di alberi, arbusti ed erbacee.

Le attività correlate sono varie: dalla pulizia delle piante infestanti, all’abbattimento di alberi compromessi e con avversità fitoiatriche, anche tramite tagli di selezione, dalla scelta e la piantumazione di nuove specie.

 Queste aree vanno gestite  da professionisti, retribuiti con il denaro che gli enti pubblici percepiscono dai tartufai. In modo che questi ultimi   possono usufruire di ciò per cui hanno pagato.