Umbria – Associazioni mobilitano 15mila tartufai ma alla regione ne risultano 6.500
La libera cerca del tartufo è a rischio. Il grido d’allarme viene dal Coordinamento Associazioni Tartufai Umbria che esprime «grande preoccupazione» per la decisione dell’assessore regionale alle politiche agricole, Roberto Morroni, di «porre limiti indefiniti alla libera cerca, con un proprio emendamento all’attuale normativa».Il tartufo, spiega il Coordinamento, «è un prodotto spontaneo, di pregio e proprio in virtù della libera cerca si è avuta la possibilità che venissero scoperti i luoghi d’origine, che si effettuassero studi da parte della comunità scientifica fino ad arrivare anche alla nascita di attività dedicate al settore,con importanti riflessi occupazionali».
il Coordinamento Associazioni Tartufai Umbria organizza un’assemblea per le ore 10 di sabato 22 giugno al centro Umbriafiere di Bastia Umbra con invito ai rappresentanti di forze politiche ed istituzioni. Intanto, da una settimana si è aperta la stagione con buone prospettive per lo scorzone e ragionevole ottimismo per quanto riguarda la pregiatissima trifola. Sono due tra le otto o nove specie che è possibile trovare in Umbria.
Il Nero Pregiato, conosciuto come tartufo di Norcia o di Spoleto, è la qualità prevalente, diffusa nei territori che fiancheggiano il fiume Nera, sulle montagne spoletine, di Trevi e del Subasio. Il Bianco Pregiato, che cresce principalmente in Alta Valle del Tevere, nell’Eugubino Gualdese,
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della tassa di concessione periodica. Intorno ai 6.500 per l’assessorato regionale, addirittura 15mila per il Coordinamento.
Il coordinamento, che raggruppa le associazioni umbre, hanno paventato la mobilitazione di circa 15mila tartufai, più del doppio rispetto ai dati in possesso della regione che ammontano a circa 6.500.