Origine dei nomi del tartufo

Origine dei nomi del tartufo

Origine dei nomi del tartufo – Il tartufo è circondato da un alone di mistero, come nasce, come cresce, dove si trova, ecc, ecc. A non fare eccezione è l’origine dei suoi nomi. Ma procediamo per gradi.

L’appellativo Tuber che in latino significa Protuberanza/Escrescenza gli è stato dato prima che i micologi lo riconoscessero come fungo. Ancora oggi molti confondono i Tuber con i Tuberi e ne approfitto per ricordare per l’ennesima volta che il tartufo NON è un TUBERO.

Ma non finisce qui, i greci lo definivano Ydnon da qui il termine Idnologia cioè la scienza che studia i tartufi. Sui Pirenei nei tempi antichi venivano chiamati Misy oppure Iton.

L’origine della parola tartufo fu per molto tempo dibattuta dai linguisti, che dopo secoli di incertezze giunsero alla conclusione, ritenuta probabile , che tartufo derivasse da territùfru, volgarizzazione del tardo latino terrae tufer (escrescenza della terra), dove tufer sarebbe usato al posto di tuber.
Anche se, in effetti, i latini chiamavano questo fungo terrae tuber, l’etimologia proposta appare forzata. Recentemente, lo storico Giordano Berti ha dimostrato in modo convincente che il termine tartufo deriva da terra tufule tubera. Questo titolo appare in testa ad un’illustrazione della raccolta del tartufo contenuta nel Tacuinum sanitatis. Il termine tartufo nasce quindi, secondo Berti, dalla somiglianza che nel Medioevo si ravvisava tra questo fungo ipogeo e il tufo, pietra porosa tipica dell’Italia centrale. Il termine si contrasse poi in terra tufide e nei dialettali tartùfola, trìfula, tréffla, trìfola. Il termine tartufo cominciò a diffondersi in Italia nel Seicento, ma nel frattempo la dizione volgare era già emigrata in altri paesi d’Europa assumendo varie dizioni: truffe in Francia, Trüffel in Germania, truffle in Inghilterra. Anche per “merito” della commedia di Moliére che narra le avventure di un abile truffatore di nome Tartufo.

Ma le peripezie che portano ai nomi che oggi conosciamo non finiscono qui:

  • Tuber magnatum pico: Alla fine del 700, per via del fatto che il tartufo finiva sulla tavola dei potenti, spinse il Medico Vittorio Pico a battezzarlo Tuber Magnatum Pico (Tartufo dei Potenti).
  • Tuber Borchii:  Dal cognome del Conte de Borch, naturalista polacco che scrisse Opuscoli Scelti Sulle Scienze e Sulle Artiin cui vengono trattati ampiamente i tartufi. Ma probabilmente fu per merito della leggenda che narra che i servitori del conte spacciavano questa specie per tartufi Bianchi a spingere il Micologo Vittadini a dedicagli il suo nome alla specie.

Carlo Vittadini si dedicò allo studio delle Tuberaceae da cui scaturì la “Monographia Tuberacearum“, con 5 tavole a colori disegnate di suo pugno, nella quale descrisse 65 specie, delle quali 51 specie completamente nuove da qui il “fatto” che compare il suo cognome nella descrizione di molte specie.

Per concludere, i vari nomi che compongono il suo nome non sono dettati dal caso, ma vogliono indicare diverse cose, per esempio: Il periodo di raccolta (Tuber Aestivum), il colore delle loro spore (Tuber Melanosporum) o la forma delle loro spore (Tuber Uncinatum).

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