La Quercia Castagnara, l’albero simbionte che diede origine ad un equivoco
Tra le molteplici leggende che ruotano in torno al tartufo vi è senz’altro legato, e a doppio filo, il Castagno . Ma come ben sappiamo, in tutte le storie che hanno del mitologico, vi è un fondo di verità. Di fatti è ampiamente conclamato che il Castagno possa entrare in simbiosi con diverse specie di tartufo. La sue peculiarità botaniche, però, come accade per la Noce, compromettono il ph del terreno, idoneo alla produzione del carpoforo, rendendolo di fatti un simbionte occasionale, in quanto, il micelio del tartufo, notoriamente opportunista lo possiamo addirittura rinvenire in un orchidea selvatica, come avete la possibilità di vedere a questo link
Senza divagare oltre, torniamo al motivo per cui siamo qui. Come avete avuto senz’altro modo di evincere dal titolo e in virtù di esso non è difficile intuire che un albero, raramente simbionte, non possa da solo aver dato origine a quella che viene considerata a tutt’oggi una credenza popolare. Il vero responsabile, se cosi lo si può definire, è la Quercia Castagnara, che per via delle innumerevoli similitudini che la sua ghianda ha con la castagna ha dato origine a un equivoco sopravvissuto fino ad i giorni nostri. Di fatti, quando si faceva riferimento al castagno come albero simbionte dei tartufi ci si riferiva, in realtà, al Quercus virgiliana Ten, che di seguito andiamo a conoscere meglio
Il nome non scientifico di Quercia castagnara è dovuto al fatto che le sue ghiande sono dolci e che cotte alle braci hanno un vago sapore di caldarroste. Nel passato tali piante erano molto diffuse ed organizzate in boschi di piante monumentali.
Le ghiande dolci rappresentavano una riserva strategica in tempo di carestia, specie in seguito agli incendi dei seminati, da parte dei pirati islamici. Le querce Castagnare erano per questo considerate alla stregua delle piante di castagno e crescevano dalle basse colline costiere fino a 600-700 mt di altezza. Addirittura in periodi di scarsità di farina, le ghiande essiccate venivano macinate al mulino e la farina ricavata, veniva mescolata con quella di grano o orzo; nel periodo del fascismo le ghiande della Quercia castagnara venivano abbrustolite e macinate per ricavarne un surrogato di caffè.
Entra in simbiosi con:
- Il Tuber Magnatum Pico
- Il Tuber Moscatum
- il Tuber Aestivum
- Il Tuber Borchii
- il Tuber Brumale
- il Tuber Macrosporum
- Il Tuber Melanosporum
- Il Tuber Mesentericum