il leccio

E’ un albero di dimensioni più modeste rispetto alle specie descritte in precedenza. Può comunque superare i 20 m di altezza e presentare diametri alla base talvolta superiori al metro. Spesso si presenta però in forma di cespuglio o di piccolo albero. Si distingue per la notevole longevità, in quanto può superare l’età di 1000 anni. Il fusto è poco elevato, possente, mentre la chioma è densa e di colore verde scuro, ha la forma più o meno ovale. Le foglie sono persistenti (durano sulla pianta 2-3 anni), semplici, alterne, di colore verde scuro lucente nella pagina superiore e bianco tomentose in quella inferiore. E’ una specie tipica del bacino del Mediterraneo. E’ la quercia sempreverde più diffusa in Italia centrale e rappresenta l’albero tipico del clima e della vegetazione mediterranea. Si trova principalmente nelle isole, lungo la fascia costiera ed anche nell’Appennino centro-meridionale, dove, in casi particolari, può raggiungere e superare i 1000 metri di quota. E’ una pianta termo-xerofila, legata ad ambienti con estate lunga e calda. La sua distribuzione è condizionata dalla sua scarsa resistenza ai forti abbassamenti di temperatura, anche in stato di dormienza. Si adatta a quasi tutti i tipi di terreno, ad eccezione di quelli sottoposti a frequenti ristagni di umidità. Vive in simbiosi con svariate specie di tartufi; risulta in particolare un’ottima pianta simbionte per i tartufi neri (tartufo nero pregiato, tartufo scorzone, tartufo uncinato, tartufo brumale), nonché per il tartufo bianchetto.
Il leccio è una specie che può contrarre la simbiosi anche con il tartufo bianco pregiato.

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