il cerro

Albero di grandi dimensioni, fino a 35 m di altezza e circa 1-1,5 m di diametro, e di notevole longevità. Il cerro è caratterizzato da un fusto diritto e slanciato e da una chioma ovale, allungata, di media compattezza. Molto caratteristico e di facile riconoscimento è il frutto, una ghianda (achenio), normalmente di dimensioni superiori a quelle delle altre querce del nostro territorio (lunga fino a 3 cm), protetta per circa la metà o i due terzi da una cupola emisferica, provvista di brattee lunghe, tomentose e sporgenti in fuori. Il cerro ha un areale più ristretto della roverella che si estende prevalentemente nell’Europa meridionale e orientale. In Italia è relativamente raro lungo l’arco prealpino e nella valle Padana, mentre è molto diffuso nelle aree collinari e submontane comprese tra i 500 e i 1100-1200 metri di altitudine. Preferisce terreni profondi, fertili e poco aridi, di natura silicea, ma si adatta anche a quelli argillosi. Non disdegna i suoli calcarei subalcalini ricchi di calcio. I tartufi che più spesso si riscontrano in simbiosi con il cerro sono il tartufo bianco, il tartufo scorzone, il tartufo uncinato, il tartufo brumale e il tartufo nero pregiato in alcuni areali.

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