Il Covid mette KO il tartufo Scorzone

Il Covid mette KO il tartufo Scorzone

La filiera del tartufo in ginocchio. Lockdowm e varie fasi della pandemia  hanno fatto crollare il mondo del tartufo

Questo è quello  che è emerso  da un inchiesta giornalistica pubblicata sulla Nazione di cui riportiamo i punti più salienti

 

Il Covid mette KO il tartufo Scorzone – come ci spiegano alcuni operatori del settore: vendite a picco con punte fino a -80% del export

Sono questi  gli effetti della prolungata chiusura dei ristoranti, di una ripresa dell’attività che vede il tartufo faticare ad entrare nei menù anche per la massiccia assenza di turisti stranieri.

A questo si aggiunga – ed è una dato significativo – che il mondo, ora più dell’Italia, è sotto l’effetto dell’emergenza da Coronavirus, specie i Paesi che sono acquirenti del made in Italy di pregio: dagli Stati Uniti, alla Germania, la Francia, l’Inghilterra, fino all’ex Urss, il Giappone e zone del mondo arabo. 

I prezzi In crollo vertiginoso. Stiamo parlando per ora dello Scorzone, che  in alcune giornate, ha toccato i 50 € al chilo ( prezzi al consumatore). .Il tartufo, l’emergenza Coronavirus, la sta pagando tutta. 

E la raccolta? inutile raccogliere un prodotto che non va e si deteriora, che non trova sbocchi di mercato e che questa estate – in fondo – non ha prezzo, perché un vero commercio non c’è.

Le prospettive? Cariche di incognite, ci dicono gli operatori, e legate a doppio filo a quello che sarà l’autunno del Covid. A settembre riapre la raccolta del Magnatum Pico, quello che tiene in piedi il sistema tartufo e rappresenta l’eccellenza nel paniere delle tipicità.

E metterebbe una seria ipoteca anche su tutta la serie di eventi promozionali che vi sono legati: le sagre che ogni centro della zona dedica al tartufo a partire da fine settembre, per culminare nella mostra mercato nazionale di San Miniato. Che è in programma e sulla quale anche un team di professionisti sta lavorando per adattarla alle esigenze anti Covid. Ma le lunghe programmazioni devono fare i conti con l’evolversi della pandemia e la conseguente crisi economica già in atto. Quest’ultima, di per se, già sufficiente, a mettere in difficoltà il tartufo e la sua commercializzazione.

di Carlo Baroni