Piemonte – La peste suina dei cinghiali mette a rischio la raccolta del tartufo bianco 2023

Agire tempestivamente contro la Peste suina africana (Psa) per arginarne la diffusione ed evitare danni all’economia: è questa la linea che intendono seguire il presidente dell’Atc Cn 4, Corrado Benotto, e il consigliere Daniele Sobrero, rappresentante dei 37 Comuni che ne fanno parte. La notizia dell’inclusione di Saliceto nella zona di restrizione II e di 19 centri della confinante Atc Cn 5 nella zona di restrizione I ha fatto salire la preoccupazione per un possibile arrivo della Psa anche nell’Atc Cn 4.

“I risvolti potrebbero essere catastrofici – dichiarano Benotto e Sobrero – in un territorio a grande vocazione turistica come il nostro, vietare o limitare fortemente le attività all’aria aperta comporterebbe sicuramente un danno economico notevole. Oltre a escursioni e sport, è a rischio la ricerca del tartufo, con conseguenze sulla stagione turistica autunnale”.

L’Atc Cn 4 intende proseguire nelle azioni di depopolamento dei cinghiali, effettuabili in tutto il territorio, comprese le Zone di popolamento e cattura, fino a settembre. Come ha previsto la Regione Piemonte, i cacciatori, per partecipare, devono frequentare dei corsi di formazione.

“Con un investimento molto cospicuo – afferma Sobrero – intendiamo offrire a tutti i nostri oltre 800 iscritti la possibilità di frequentare questi corsi in maniera completamente gratuita. Lo facciamo per lottare contro la Psa e, prima di tutto, perché crediamo che la sicurezza dei cittadini vada tutelata. La proliferazione incontrollata dei cinghiali mette a rischio, soprattutto lungo le strade, l’incolumità umana. Inoltre, raccogliamo il grido degli agricoltori, esasperati dai danni che gli ungulati provocano da lungo tempo alle colture”.

La proposta dovrà essere approvata dal Comitato di gestione dell’Atc. Tali corsi dureranno sei ore: molti cacciatori si lamentano della lunga durata, anche perché “gli argomenti erano già stati trattati in momenti di formazione precedenti. A febbraio abbiamo chiesto alla Regione il riconoscimento di una parte delle ore già frequentate, ma siamo ancora in attesa di provvedimenti”.

Puntualizza il presidente Benotto: “Lo scorso anno, nell’Atc Cn4, sono stati abbattuti circa 1.500 cinghiali. Occorre fare di più, da parte mia e di tutta l’Atc c’è l’impegno a essere compatti nel trovare ogni tipo di soluzione. Forte è la nostra preoccupazione riguardo alla Psa, faremo di tutto per evitare che arrivi nei nostri confini. Dopo aver partecipato ai corsi che organizzeremo a breve, i nostri iscritti potranno partecipare alle battute di depopolamento. La legge prevede che siano costituite squadre composte da un minimo di cinque a un massimo di quindici cacciatori: insieme a loro deve esserci una Guardia venatoria volontaria. Per ora, nella nostra zona, quelle abilitate sono soltanto una quindicina. I corsi per diventare Guardia venatoria volontaria sono organizzati dalle associazioni venatorie: come Atc Cn4, siamo disponibili a contribuire con una quota per coprire le spese”.

Fonte: targatocn.it