Le urine nell’addestramento, per l’assuefazione al selvatico del cane da tartufi
Una delle principali problematiche che bisogna fronteggiare nella cerca è senza ombra di dubbio la naturale propensione del cane sul selvatico. Questo induce a pensare che tali difficolta riguardino in via del tutto esclusiva i cani da caccia ed in particolar modo quelli, cosi detti, da piuma. Purtroppo o per fortuna non è cosi. Dico per fortuna in quanto il proverbiale olfatto di cui sono dotati è legato principalmente a essa.
Sono molteplici gli errori commessi durante la fase d’addestramento, anche dai tartufai più navigati, che si ostinano, ad esempio, a mettere in secondo piano i comandi di base, quali: Seduto, ferma, vieni, ecc. nell’affannoso desiderio che intercetti e cavi il prima possibile quell’agognato tartufo che abbiamo occultato in giardino.
Detto questo, non è difficile immaginare quanto sia deleterio un qualcosa che non solo si mette in secondo piano, ma anzi, non si affronta affatto, come, appunto, l’attrazione del cane per gli animali selvatici. Problematica, questa, rimandata quando siamo ormai in campo, cioè in tartufaia. Non occuparsi di questo aspetto non è solo rovinoso sotto il punto dei risultati espressi in kg di tartufi raccolti, ma anche, e sopra tutto, a discapito delle potenzialità che il nostro gregario non pone in essere semplicemente perchè non sappiamo gestirlo sotto quest’aspetto.
L’impiego delle urine degli animali selvatici in cui ci possiamo imbattere in natura, come ad esempio, cinghiali, caprioli ecc, impiegati durante la fase d’addestramento, possono farci conoscere e riconoscere gli atteggiamenti posti in essere dal cane, che sono sono preludio di una fuga verso una fonte di odore che non sia quello di cui è chiamato a cercare. E finalmente poter rispondere a quella amletica domanda che, in particolar modo, TUTTI I NEOFITI sono “costretti a porsi”: Come faccio a capire se il cane sta cercando tartufi o sta seguendo una traccia di un animale selvatico?
Mettendo, qua e la, tracce di urine di animali selvatici sul fittizio percorso d’addestramento ci mette nelle condizioni di poter osservare il suo linguaggio del corpo, interagire con lui con comandi di base per riconnetterlo a noi o più semplicemente passare oltre, per allontanarlo da quella fonte di distrazione , in quanto grazie a questo accorgimento, abbiamo trovato risposta alla domanda di cui sopra.