Le ferite dei rovi espone i tartufai al rischio di contrarre il Tetano

Quante volte durante un uscita a tartufi , o alla ricerca di nuove pasture abbiamo  incontrato le sue fitte barriere impenetrabili e quante volte cercando di oltrepassale qualche ramo ci ha trattenuti prendendoci per la maglia o per la pelle, procurandoci graffi più o meno profondi .

Il Rovo Pianta robusta, vigorosa e tenace, che in poco vegeta producendo nuovi rami e riempiendo i nuovi varchi di luce all’interno di boschi, creando impenetrabili bordure ai margini delle tartufaie  lungo dei sentieri dove i raggi del sole penetrano, colonizzando campi incolti e margini di campi coltivati. Difficile tra l’altro da eliminare, perché non basta tagliare i suoi rami ma è necessario togliere le sue profonde, grosse e legnose radici da sottoterra. Come i suoi parenti spinosi , la Rosa canina, Il Prugnolo e il Biancospino, con i quali forma recinzioni inaccessibili.

Una vita tra i rovi quella del tartufaio, tanto che, sopra  tutto durante la stagione estiva, ci si distingue per i graffi, permanenti, sulle braccia. C’è anche chi, i graffi, li sfoggia con orgoglio, come cicatrici di una battaglia.

Fermo restando che nella maggior parte dei casi non è necessario intervenire in alcun modo è comunque da tenere ben presente che questi tagli, se pur superficiali ci espongono al tetano, infezione causata dal batterio Clostridium tetani. Questi batteri sono diffusi nell’ambiente, in particolar modo  nel terreno, a cui siamo   esposti durante la cerca.

L’infezione da tetano viene contratta quando le spore di Clostridium tetani   penetrano nel corpo attraverso una lesione o una ferita. Le spore diventano poi batteri attivi che si disseminano nel corpo e producono un veleno, la neurotossina del tetano (o tetanospasmina).

Ragion per cui è di fondamentale importanza sottoporsi all’antitetancica

La vaccinazione antitetanica è il vaccino che si pratica al fine di prevenire l’insorgenza del tetano, pericolosa malattia causata da una neurotossina prodotta dal microorganismo batterico Clostridium tetani

Una volta somministrato, il vaccino induce una risposta immunitaria nel paziente che lo proteggerà dall’attacco del sopra citato batterio attraverso la cosiddetta memoria immunologica. Tuttavia, dal momento che la vaccinazione antitetanica stimola attivamente il sistema immunitario del paziente cui viene somministrata, la sua efficacia contro il patogeno in questione non è immediata, ma richiede qualche settimana di tempo