Il Restone Brachiuro ma sei proprio sicuro?

Il Restone Brachiuro ma sei proprio sicuro?

Il Restone Brachiuro ma sei proprio sicuro? – Una delle tante domande che attanaglia ogni tartufaio e soprattutto all’inizio della propria (per così dire) carriera è quale possa essere la razza migliore per la cerca, dando così vita ad innumerevoli incroci finalizzati a raggiungere il soggetto perfetto per le proprie esigenze.

Uno di questi, e sicuramente il più celebre, è il Bracco-Pointer tanto che da voci di corridoio c’è chi lo vorrebbe riconosciuta come razza al pari del Lagotto Romagnolo per lo svolgimento di questo lavoro. Certo non è cosa facile, se non impossibile, per svariati motivi. Uno dei casi che ci viene in soccorso per capire meglio è senz’altro quello del Restone Brachiuro, di cui andremo a parlare oggi ricostruendo la vicenda attraverso i discorsi tra gli utenti del Forum di Caccia: ilbraccoitaliano. 

La discussione ha inizio con un utente dell su detto  che è venuto a conoscenza, durante la fiera sulla caccia a Bastia Umbra 2018, che è stata fondata l’associazione del ” restone brachiuro”. Si tratta del recupero di una vecchia razza di cane da ferma.

Ho molti dubbi in proposito. Credo si tratti di un antenato dello spinone che assumeva nomi diversi a seconda delle regioni.
Cosa ne pensate? – Temistocle –

Il moderatore è il primo a rispondere al quesito e senza mezzi termini va dritto al sodo affermando quanto segue

Che il “restone brachiuro” sia stata una vecchia razza da ferma è tutto da dimostrare… molto più probabile che sia come pensi tu: lo spinone chiamato in vari modi e/o dialetti.
Inoltre l’iter da seguire per un riconoscimento ufficiale ENCI/FCI è lungo e molto laborioso, non è che da una razza estinta (se mai è esistita), si possano generare soggetti con quel nome, incrociando qua e là spinoni, drahthaar e grifoni kortaal, senza documenti, non si fa rinascere una razza, si creano solo dei meticci, magari danneggiando a livello numerico anche le razze già riconosciute.
Sarebbe come se al giorno d’oggi qualcuno pensasse di fa rinascere i dinosauri, partendo da incroci di lucertole, coccodrilli e drago di komodo!!

Solo guardando il sito FB di questa fantomatica associazione mi vengono i brividi!

La discussione prosegue grazie ad altri utenti che condividono la tesi che il Restone non sia altro che lo Spinone Italiano ma che veniva definito dialettalmente o gergalmente cosi solo in determinate zone della penisola

A dare loro manforte arriva l’utente mesodcaburei che dal logo dell’associazione in questione evince che si tratta del immagine tratta dal libro di  Ceresoli proprio dedicato allo Spinone Italiano (Immagine che abbiamo impiegato come foto di copertina)

Da come è facilmente intuibile da queste prime battute  sono molti i detrattori di questo progetto, molti ma non tutti appunto. Infatti c’è chi l’ha accolta con entusiasmo e speranza per il futuro.

Non essendo un esperto nel settore mi astengo dal dare giudizi in merito ma condivido i dubbi espressi dall’utente Silvio Roncallo:

sarebbe anche interessante sapere come fa a vendere cuccioli come soggetti di una razza che, al momento, non esiste perchè non riconosciuta…..(ne mi risulta sia mai esistita come tale) e che razza di pedigree allega agli ignari acquirenti?

Che trova manforte da quanto affermato dal moderatore Alboinensis in riferimento ad un articolo pubblicato su un quotidiano della regione umbria

1) Se non è una razza riconosciuta da ENCI, FCI e MIPAAF, non può essere inserita come “razza” “restone brachiuro” negli elenchi ASL;

2) Nessun Ente politico, Regioni e Province comprese, ne tanto meno assessori o dirigenti hanno competenza di legiferare e/o regolamentare in materia… qualsiasi riconoscimento pubblico senza avere un riconoscimento ufficiale è un atto illegittimo… e come tale perseguibile;

3) Considerato che, a quanto si dice in questo articoletto, la pseudo razza sarebbe portatrice di “brachiurismo”… ed a parte le idiozie che si leggono su vari blog, può essere solo congenito, in quanto se artificiale si chiama “caudotomia” e, come tale può essere eseguita solo sulle razze riconosciute e stabilite da decreto ministeriale, vorrei vedere quando qualcuno si mette a controllare ed a elevare sanzioni penali, chi dovrà correre a pagare!
In questi casi la Regione e l’ASL cosa diranno, si metteranno a difendere con le proprie avvocature il privato cittadino tratto in inganno da questi altarini senza senso?!!

Per tanto, a chi sta pensando di acquistare un cucciolo di Restone Brachiuro da destinare alla cerca del tartufo, o vuole intraprendere la medesima strada per far riconoscere una razza, consiglio di leggere interamente questa discussione al seguente link: QUI