Il pino marittimo (Pinus pinaster)

Il pino marittimo (Pinus pinaster)

Il pino marittimo (Pinus pinaster Aiton, 1789) albero sempreverde della famiglia delle Pinaceae che trova il suo ambiente ideale vicino alle coste del Mar Mediterraneo oppure vicino altri mari.

Portamento
Può raggiungere i 30 m, ma di solito è più basso (circa 20 m). La chioma giovanile è conica, con i rami che salgono curvi verso l’alto, nelle piante adulte diventa più appiattita e densa.

Corteccia
Grigia chiara nelle piante giovani, diventa rossastro-scura in quelle adulte; è spessa e fessurata.

Foglie
Aghiformi, lunghe 12-25 cm da adulte, in gruppi di due (o, raramente, tre). Sono verdi chiare e talvolta tendenti al glauco, molto rigide e spesse circa 2 mm, con i margini leggermente dentallati e stomi su tutti i lati disposti in linea.

Fiori
Meglio indicati come sporofilli, maturano in aprile-maggio.

Macrosporofilli: a grappolo e rossastri, divisi sulla stessa pianta da quelli maschili.
Microsporofilli: sono riuniti in grossi grappoli, di colore giallo dorato.
Strobili
Sono grandi, di forma ovale-conica e simmetrica, lunghi da 7 a 20 cm e larghi da 4 a 6 cm. Contengono dei piccoli semi scuri muniti di ala.

Distribuzione e habitat
Tipicamente mediterraneo-atlantico, ma ha bisogno di meno calore del pino da pinoli (Pinus pinea) e perciò si spinge più a nord, fino in Bretagna. Predilige terreni sciolti, sabbiosi e rocciosi soprattutto di natura acida e silicea, tuttavia si adatta anche a terreni sub-alcalini/alcalini (rilievi Appennino tosco-emiliano).

In Italia è sicuramente spontaneo in Liguria, Toscana, Sardegna e nell’isola di Pantelleria, è stato frequentemente coltivato e naturalizzato altrove, è diffuso soprattutto lungo le coste, ma può risalire i rilievi fino a 700-800 m di altitudine; in Europa si trova sulle coste atlantiche e mediterranee occidentali. È spontaneo anche in Africa nord-occidentale e ampiamente coltivato in Sudafrica. La pianta è stata inserita nell’elenco delle 100 tra le specie esotiche invasive più dannose al mondo, sono in rischio di estinzione.

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