Il Breton épagneul a caccia di tartufi

Il Breton épagneul a caccia di tartufi

Il Breton épagneul a caccia di tartufi – Il paese di provenienza di questa razza è fonte di molte discussioni, ma i francesi  ritengono che si tratti di una razza esclusivamente nazionale, e più precisamente del centro della Bretagna dove veniva utilizzato dai cacciatori. Attualmente, dal punto di vista numerico è la prima razza di cani da ferma francese.  Probabilmente uno dei più antichi cani di tipo épagneul. Fin dall’inizio del XX° secolo con diversi incroci e selezioni, dato che avevano notato l’ottima ferma dei cani Inglesi e della loro utilità, il Breton fu migliorato con l’immissione di sangue Setter e Pointer. Entrambi cani ampiamente impiegati per la cerca dei tartufi, quindi non c’è da stupirsi che il Breton sia entrato di diritto tra i cani più utilizzati dai tartufai. 

Grazie alla sua indole pacifica e facile trasportabilità i tartufai hanno cominciato ad addestrarlo sfruttando la loro costante necessità di attenzioni quali carezze e premi.

Già dai cacciatori veniva impiegato come cane da riporto quindi è nella sua  natura scovare e riportare.

Ha una cerca briosa è spumeggiante che si adegua alla natura del terreno localizzando al meglio il cono d’odore del tartufo fino al restringimento del raggio d’azione, una cerca avida, continua e costante.

 

Il Breton ha bisogno di una particolare cura del pelo sopratutto sulle frange, su petto e sulle orecchie che tendono ad arruffarsi ed aggrovigliarsi quindi necessita dopo un uscita a tartufi di un’accurata spazzolata, cura che lo accomuna al Lagotto, e a tal proposito a mio parere e so già che molti storceranno il naso, vedo bene un incrocio Breton-Lagotto per rafforzare la sua attitudine al riporto e diluire la sua natura di cacciatore.