1932 I Tartufi Bianchi in Istria
1932 i Tartufi Bianchi in Istria
1932 i Tartufi Bianchi in Istria- Questa che vi riportiamo integralmente è una comunicazione letta alla società Adriatica di Scienze Naturali di Trieste il 13 Gennaio 1932, pubblicato in seguito sul volume 39 del Giornale Botanico Italiano nello stesso anno.
Mi piace incominciare questa breve Comunicazione sopra il ritrovamento del tartufo bianco in Istria con la lettura di un brano della lettera che l’illustre idnologo Prof. O. Mattirolo di Torino mi scrisse alcuni anni fa, quando glielo annunciai:
“Con i suoi invii ella mi ha fatto trasecolare, perché non mi sarei mai pensato (e nessuno per quanto io mi sappia non ne ha mai fatto cenno) che il Tuber Magnatum Pico, o tartufo bianco del Piemonté, si trovasse ed in così cospicua quantità nell’Istria. Nel suo primo invio non avevo potuto esaminarne le proprietà organolettiche del Tuber istriano perché durante il viaggio, l’alcool dei tubetti che contenevano la puzzolente Balsamia vulgaris di Vittadini si era versato ed aveva impregnato il Tuber, rendendolo immangiabile e di odore ripugnante. Nel secondo invio, ho trvato nel tartufo istriano non soltanto i caratteri diagnostici, ma anche quelli organolettici del tartufo piemontese. La raccolta di 12 kg, in così breve tempo, è veramente importante, perché lascia pensare ceh possa dare luogo ad una nuova piccola risorsa industriale agraria, ciò che sarebbe tanto desiderabile. Chissà quante benne cose si questo genere si scoprirebbero in Dalmazia, in Albania, ecc.
Tanto il Tuber Magnatum Pico come la Balsamia Vulgaris mancavano ancora al censimento delle specie ipogee della Venezia Giulia. Il Tuber Rufum pico, che ricevetti, nella seconda spedizione, era già stato trovato dal Maccagno”.
La meraviglia stessa del Prof. Mattirolo è comprensibile poiché per quanto io sappia, i centri di produzione del tartufo bianco si ritenevano limitati alla valle del Po, in particolare al Piemonte, al Vogherese, ed al Ferrarese nell’Emilia.
Fonte: tandfonline