Venditori di tartufi o tartufai?

Venditori di tartufi o tartufai?

Tra le molteplici novità che ci attendono nel 2017 vi è quella dell’addio all’anonimato dei tartufai che vendono i tartufi, difatti vi sarà l’obbligo del commerciante di indicare le generalità del cedente. Questo renderà il tartufo rintracciabile, e equiparerà i tartufai ai cacciatori, perchè bisognerà annotare le quantità ed i luoghi di raccolta. In questo modo si potranno contrastare i tartufai dell’est in quanto tale operazione fungerà, come già detto, da certificato di provenienza. In oltre l’abbassamento dell’Iva, che passa del 22% al 10% ci renderà più concorrenziali sotto il profilo internazionale.

Molte associazioni a tal proposito si stanno dando da fare per aumentare o diminuire le varie soglie di sbarramento per aggirare o quanto meno attutire la tassazione a carico dei loro associati. L’ipotesi più accreditata è quella di equiparare i tartufai ai coltivatori diretti, non rendendosi conto affatto che se pur vero che i contadini se non superano i 5000€ all’anno non devono pagare tasse lo è altrettanto il fatto che quella è l’unica fonte di reddito e per questo pagano anche l’Inps e Inail per l’ammontare di 3500€ annui.

In pratica si sta cercando con la scusa di tutelare gli hobbisti o gli appassionati che dir si voglia a perpetrare atteggiamenti lucrosi che hanno reso il mondo del tartufo pieno di mele marce. Non ci si può comportare come bandiere al vento  in base a ciò che più conviene in quel momento, le tasse vanno pagate. I parassiti eliminati. e quindi mi auguro che chi è delegato a tutelare il patrimonio tartufigeno Italiano non imiti le associazioni a delinquere.

Venditori di tartufi o tartufai?