Abruzzo si prolunga la raccolta del Pico
Abruzzo si prolunga la raccolta del Pico
Prolunga Regione, su sollecitazione delle associazioni di categoria abruzzesi, a prolungare il periodo di raccolta del «Tuber magnatum Pico». La Giunta regionale ha infatti spostato dal 15 al 31 gennaio l’ultima data di raccolta. «Come stabilito dalla legge regionale numero 66 del 21 dicembre scorso – spiega l’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo – la Giunta regionale, per tutelare e incrementare il patrimonio tartuficolo regionale, può variare i periodi di ricerca e raccolta, una volta sentito uno dei centri di ricerca specializzati. Il provvedimento si è reso necessario in seguito alla richiesta ufficiale avanzata dalle associazioni di categoria regionali, che hanno partecipato attivamente all’elaborazione del nuovo testo di legge sia in sede di Giunta sia in Commissione agricoltura. E’ stato chiesto di prolungare il periodo di raccolta perché la stagione del tartufo bianco, a causa delle condizioni ambientali, si è spostata in avanti: nel mese di ottobre infatti non c’è stata produzione, nel mese di novembre si è avuta una raccolta misera mentre a dicembre si è registrata una produzione regolare. Le associazioni – continua l’assessore – ritengono quindi che durante il mese di gennaio si possa avere un raccolto discreto così da recuperare, almeno parzialmente, quanto perso in precedenza. La nota è stata poi trasmessa al Centro regionale di assistenza in tartuficultura, presso il comando provinciale della Forestale di Chieti, che ha espresso parere favorevole al prolungamento del calendario. In base alle disposizioni vigenti la ricerca e la raccolta del tartufo bianco avrebbero invece dovuto svolgersi dal 15 settembre al 15 gennaio. L’obiettivo – precisa Febbo – è chiaramente quello di favorire lo sviluppo di un settore «fondamentale per l’economia regionale e che, grazie agli strumenti messi in campo dall’amministrazione regionale, può puntare a recitare un ruolo da protagonista sia a livello regionale sia a livello nazionale».