Il manico ideale per il vanghetto da tartufi – Fai da Te

Il manico ideale per il vanghetto da tartufi – Fai da Te

Il manico ideale per il vanghetto da tartufi – Fai da Te – Partire all’alba con il vanghetto in spalla e tornare al tramonto può risultare romantico e senz’altro faticoso. Camminare ore tra boschi in collina e cavare su terreni a volte aridi e altre pietrosi ci porta a comprendere facilmente che l’attrezzatura dev’essere leggera e resistente… a partire dal manico del principale strumento di cui si avvale il  tartufaio. 

Per questo motivo uno dei principali legni impiegati da chi si cimenta nella costruzione di un vanghetto ricade sul sambuco .

Il sambuco è un legno leggero ma molto elastico e resistente.

Portato a casa va ingrassato con il grasso per scarponi (che non diventa rancido) sui due tagli alle estremità e appeso in cascina “a testa in giù”, cioè con la parte più grossa in alto.
Solo dopo un anno circa avviene la successiva lavorazione: con un coltello si toglie la corteccia esterna del ramo.

Una volta scortecciato si toglie anche la pellicina bianca che resta sul legno con un coltello o meglio ancora con una scheggia di vetro.

Poi si ingrassa tutto il ramo abbondantemente e si appende per un’altro anno in cascina.Dopo il secondo anno di stagionatura  i manici di sambuco sono  pronti per l’uso.

Fonte: verycountrypeople

Comunque i legni che possono essere impiegati sono molteplici, andiamo a conoscere insieme le caratteristiche di alcuni di essi:

Il Ciliegio:

Nome scientifico: Prunus avium L. P. cerasusP. padus L.
Areale di crescita: 
diffuso nelle formazioni di latifoglie
Caratteristiche degli alberi: 
le prime due specie possono raggiungere i 25 m d’altezza e diametro a petto d’uomo di 660 cm, la terza non oltrepassa i 40 cm di diametro e i 15 m d’altezza.
Aspetto e caratteristiche del legno: 
legno duro, compatto, resistente, di colore abrato rossiccio.
Massa volumica: 
allo stato fresco da 0,70 a 0,95 g/cm3, a umidità normale da 0,55 a 0,80 g/cm3.
Struttura istologica:
 tessitura fine, fibratura dritta.
Caratteristiche meccaniche:
 media durezza, resistenza a compressione assiale da 44 a 61 MPa, resistenza a flessione da 88 a 126 MPa, fissilità media, modulo d’elasticità a flessione circa 10.000 MPa
Durabilità: 
scarsa
Ritiro volumetrico:
 medio
Lavorabilità: 
segatura e tranciatura agevoli, essiccazione da farsi con cura, per evitare deformazioni, la sfogliatura è praticata molto di rado, unione con chiodi e viti è di discreta tenuta, incollaggio normale, tinteggiatura e verniciatura ottime.

Il Faggio:

Nome scientifico: Fagus sylvatica L.
Areale di crescita: 
presente in quasi tutta l’europa, escluse le fasce settentrionali.
Caratteristiche degli alberi: 
può raggiungere i 30 m d’altezza con diametro a petto d’uomo di 1,40 m.
Aspetto e caratteristiche del legno: 
di colore roseo, presenta anelli di accrescimento non ampi e di non chiara individuazione.
Peso specifico: 
allo stato fresco 1050 kg/m3, dopo normale stagionatura 730 kg/m3
Struttura istologica:
 tessitura fine, fibratura spesso elicoidale
Caratteristiche meccaniche:
 resistenza a compressione assiale di circa 60 N/mm2, a flessione di circa 120 N/mm2, durezza medio-elevata, media resistenza all’urto, modulo di elasticità 14500 N/mm2.
Durabilità: 
scadente
Ritiro volumetrico: 
elevato
Lavorabilità: 
segagione, piallatura e fresatura sono agevoli, l’essiccazione è molto lenta, anche sfogliatura, incollaggio e tinteggiatura sono agevoli, l’unione con chiodi e viti necessita della preparazione preventiva delle sedi.

Il Ginepro:

Nome scientifico: Juniperus communis L.
Areale di crescita:
 si può trovare sia in zone marittime, che in alta montagna. Il suo habitat prediletto è, però, quello collinare o medio montano.
Caratteristiche degli alberi:
 raggiunge altezze massime di 5 o 6 m, con dametro da 1,30 a 15 cm. Presenta forma irregolare e forte nodosità.
Massa volumica: 
allo stato fresco circa 1020kg/m3, a umidità normale circa 620 kg/m3.
Struttura istologica: 
tessitura molto fine, fibratura irregolare.
Caratteristiche meccaniche: 
media durezza, fissilità mediocre, nervosità media.
Durabilità: 
ottima
Ritiro volumetrico: 
medio
Lavorabilità: 
segagione non sempre agevole, essiccazione da eseguire lentamente, sfogliatura e tranciatura non praticabili, unione con chiodi e viti normale, incollaggio agevole, piallatura, verniciatura e tinteggiatura agevoli.

Il Frassino:

Nome scientifico: Fraxinus excelsior L., Fraxinus ornus L.
Areale di crescita: 
in Italia e europa è presente in pianura e media montagna, data la sua proliferazione all’interno di formazioni boschive a latifoglie miste.
Caratteristiche degli alberi: 
raggiunge fino ai 30 – 32 m d’altezza e un diametro a petto d’uomo di 50-60 cm. fusto slanciato, non sempre dritto.
Aspetto e caratteristiche del legno: 
l’alburno è di colore biancastro, il durame è leggermente più scuro.
Peso specifico: 
allo stato fresco 960 kg/m3 circa, dopo stagionatura 720 kg/m3
Struttura istologica: 
tessitura media, fibratura generalmente dritta.
Caratteristiche meccaniche: 
resistenza a compressione assiale di circa 50 N/mm2, a flessione di 105 N/mm2, elevata resistenza all’urto, media durezza, modulo di elasticità 12500 N/mm2.
Durabilità: 
discreta
Ritiro volumetrico: 
medio
Lavorabilità: 
segagione, piallatura e levigatura di facile esecuzione, essiccazione agevole ma con possibilità di deformazione, la sfogliatura si esegue di rado, le unioni con chiodi e viti necessitano di fori preventivi, l’incollaggio avviene normalmente. Tinteggiatura e verniciatura, richiedono un elevato impiego di turapori, ma danno buoni risultati.

La Quercia:

Nome scientifico: Quercus petraea
Areale di crescita: 
diffusa su tutto il terrritorio italiano, prevale al Centro e al Sud.
Caratteristiche degli alberi: 
possono raggiugere anche i 40 m d’altezza con diametro a petto d’uomo di 1,50 m. Solitamente il fusto è dritto e regolare.
Aspetto e caratteristiche del legno: 
l’alburno è giallognolo, il durame è bruno. Gli anelli d’incremento sono facilmente identificabili.
Peso specifico: 
allo stato fresco circa 1080kg/m3, dopo normale stagionatura circa 780 kg/m3.
Struttura istologica: 
tessitura grossolana, fibratura abbastanza dritta ma poco regolare.
Caratteristiche meccaniche: 
resistenza a compressione assiale circa 60 N/mm2, a flessione 110 N/mm2, buona resistenza all’urto, medio elevata durezza, modulo di elasticità 12500N/mm2.
Durabilità: 
modesta per l’alburno, buona per il durame.
Ritiro volumetrico: 
elevato
Lavorabilità: 
segagione e piallatura senza difficoltà, essiccazione lenta, la tranciatura si effettua facilmente, incollaggio normale, tinteggiatura e verniciatura agevoli, l’unione con chiodi e viti necessita di preparazione preventiva delle sedi.

L’Ulivo:

Colore: durame di colore giallo bruno con striature più chiare e variegato con striature più scure.
Tessitura: finissima
Durezza Brinell: notevole  (5,5 kg/mmq) rende possibile la lucidatura a specchio
Fibratura: tormentata ed irregolare
Ritiro: elevato con il legno fresco
Densità: legno fresco 1.100 Kg/mc stagionato al 10% di umidità 900 Kg/mc
Durabilità: notevole
Lavorabilità: buona
Permeabilità:  il fattore deassorbimento-assorbimento è una delle più importanti caratteristiche di questo legno allo stato naturale e, in misura maggiore, allo stato di manufatto. La sua struttura istologica è molto compatta e consistente, tanto da rendere difficile la sua permeabilità nel cedere e, ancor più, nel riassorbire l’umidità esterna. Ci troviamo di fronte quindi ad un legno molto stabile.

Il Corniolo

Aree e habitat di vegetazione
Pianta molto longeva originaria delle zone comprese tra Iran, Asia Minore e Transcaucaso, il Corniolo cresce spontaneamente nelle macchie boschive tra i 500 e i 1.200 metri di altitudine nelle regioni del  nord Italia. Molto rustico e resistente, tipico dei boschi di latifoglie, vegeta soprattutto ai margini dei popolamenti arborei in posizione soleggiata, prediligendo terreno secco e calcareo dei boschi d’alta collina o di montagna. Non teme il caldo estivo o il freddo invernale e sopporta senza danni anche brevi periodi di siccità. In Italia viene coltivato solo sporadicamente in giardini o frutteti amatoriali.
Caratteristiche dell’albero
E’ un albero (o cespuglio) alto dai 4 ai 6 metri (eccezionalmente a 8 metri),  ha fusto di ridotta pezzatura, ramificato a breve distanza dal suolo, con corteccia sottile grigio-verdastra o bruno ruggine, talvolta fessurata e rossastra all’interno.
Caratteristiche del legno
Il legno del Corniolo è di colore bruno-chiaro nelle parti interne (alburno) mentre nella corteccia è rossastro, con anelli poco distinti. E’ il legno più duro, tenace, compatto e pesante esistente in Europa. Il legno si presta ottimamente per realizzare oggetti artigianali, ma le qualità che fanno apprezzare il Corniolo non sono unicamente durezza e durata, bensì la straordinaria lucentezza del legno finito, che diventa liscio e setoso, arricchito da sfumature e screziature che lo rendono somigliante a una pietra dura o al corno levigato di un animale.

Fonti: xylonsrls. – risponde.promolegnoaltoadige-suedtirol.