Enzo Iacchetti ed il granchio peloso di Shanghai : Fiera d’Alba

Enzo Iacchetti ed il granchio peloso di Shanghai : Fiera d’Alba

Enzo Iacchetti – L’asta internazionale del tartufo è un evento trasmesso grazie al satellite, in collegamento con Grinzane Cavour, Parigi e Shanghai, con il ricavato devoluto in beneficenza. Il presidente della fiera stava a Shanghai e fungeva da battitore d’asta oltre che da ambasciatore della cultura enogastronomia langarola. Vicino a lui, sedeva il personaggio più importanti tra gli ospiti cinesi: un attempato signore miliardario, presidente di una grande Onlus. La serata funzionava così: cucinavano la cena un cuoco cinese ed uno italiano. Al presidente della fiera il compito di commentare in collegamento via satellite con le altre tre location, i piatti cinesi cucinati con il tartufo, e il miliardario quelli italiani. A quest’ultimo venne servito un meraviglioso uovo di cocotte, ricoperto di tartufi bianchi non poteva che commentare estasiato.

Era il turno dell’albese: il cameriere gli mise sotto al naso un grande piatto piano, dentro il quale stava adagiato, zampe e tutto, un enorme crostaceo rosso: il prelibato granchio peloso di Shanghai. Il granchio con tutti i suoi peli d’ordinanza era stato scoperchiato per ospitare una zuppa densa e biancastra, dall’odore sgradevole una spolverata di tartufo bianco non era sufficiente a far vincere la diffidenza era semplicemente immangiabile. 
Conscio del suo dovere diplomatico, ad ogni boccone, il povero albe ingeriva un sorso d’acqua per farsi che il boccone non toccasse le papille gustative il miliardario annuiva compiaciuto mentre il povero langhetto pallido come un cencio, si apprestava a sciorinare nel microfono gli elogi della pietanza… Quando apparì sullo schermo il collegamento con Grinzane Cavour e venne inquadrato Enzo Iacchetti. Il quale, visto il terribile spettacolo cominciò a urlare: “Che schifezza il granchio peloso di Shanghai, tenetevelo vuoi il granchio peloso di Shanghai, noi abbiamo le tagliatelle, il vitello tonnato…”

Il sorriso di spense sul viso dei commensali cinesi. Il “diplomatico del tartufo” imbarazzato tentò, balbettando, di dire che era… in somma… era Buonino… ma non convinse nessuno. Il barolo contribuì a far dimenticare ai cinesi l’incidente diplomatico e al presidente il saporaccio di quella bestia pelosa.

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