Discendiamo dai tartufi, lo dice la scienza

Discendiamo dai tartufi, lo dice la scienza

Discendiamo dai tartufi, lo dice la scienza-Per incredibile che possa sembrare, biologicamente, siamo parenti  stretti dei tartufi: ce lo dicono le più recenti analisi del DNA. L’antenato comune è un coanoflagellato marino, un protozoo precedente alla separazione tra regno vegetale e regno animale che risale a un miliardo di anni fa.

L’alimentazione è un carattere distintivo fondamentale. Ebbene, come noi, i funghi possono nutrirsi solo di materia organica generata da vegetali in quanto non sono dotati di fotosintesi clorofilliana, la reazione che consente alle piante di produrre molecole biologiche partendo da sostanze minerali (acqua e anidride carbonica fatte reagire da fotoni solari). La cosa sorprendente è che, pur essendo da questo punto di vista vicini agli animali, fino agli Anni Sessanta del secolo scorso i funghi venivano descritti nell’ambito del regno vegetale. Solo da pochi decenni hanno conquistato l’autonomia tassonomica che la natura ha loro assegnato. 

Ogni tartufaio che si rispetti sa   che i tartufi sono corpi fruttiferi carichi di spore ma che il  vero fungo è il micelio, che si estende per metri e metri sotto terra. Il sottosuolo è una ragnatela di miceli, un vero e proprio dominio tenebroso alternativo a quello delle piante sulla superficie illuminata dal Sole. Funghi e radici degli alberi nel corso dell’evoluzione hanno sviluppato rapporti di simbiosi essenziali per entrambi: l’esempio più lampante ce lo offrono i licheni, che sono appunto una simbiosi di alghe e funghi. Le relazioni tra miceli e radici sono così complesse da far pensare a un cervello ipogeo – Il biologo Merlin Sheldrake:

Sono funghi simbionti di piante, ricordiamolo, anche i tartufi, benché i giornalisti si ostinino a chiamarli tuberi, come se fossero volgari patate. 

Ci sono funghi ovunque, il più delle volte microscopici. Tanto per darne un’idea, nel pelo dei bradipi tridattili di Panama vivono 84 diverse specie di minuscoli funghi. Non mancano tuttavia funghi giganteschi: nel 2011 nell’isola cinese di Hainan si trovò un Phellinus lipsoideus con un corpo fruttifero alto 10 metri e pesante mezza tonnellata. Classificato di recente (nel 2008), sembra che il Phellinus Lipsoideus contenga numerose sostanze medicinali ma gli studi per identificarle e valutarle sono ancora in corso.

fonte: lastampa.it