Chieti : sanzioni per 48000€ a 25 tartufai – Raccolte superiori ai limiti e trancia radici

 CHIETI :(Abruzzo ) I carabinieri forestali di Villa Santa Maria, nell’ambito di una sistematica campagna di controllo, hanno verificato le modalità di raccolta e di commercio del tartufo scorzone fresco (Tuber Aestivum), sanzionando cavatori e rivenditori per numerose irregolarità di natura amministrativa.

I militari hanno accertato il commercio in violazione dei quantitativi giornalieri imposti dalle leggi regionali di Abruzzo e Molise e, tramite appostamenti e sistemi di fototrappolamento, hanno individuato i responsabili della cerca con lavorazione andante del terreno  e l’ausilio di trancia radici seghettati di cui, nei giorni scorsi, i militari avevano individuato il produttore, salvo poi appurare che si trattava di un caso di omonimia

La ricerca e la raccolta dei tartufi devono essere effettuate in modo da non arrecare danno alle tartufaie, avvalendosi di un cane appositamente addestrato e, per l’estrazione dal terreno, solo di attrezzi idonei. L’utilizzo del cane addestrato permette di localizzare il punto preciso dove è localizzato il tartufo, consentendo inoltre l’individuazione dei soli esemplari maturi. L’impiego del vanghetto o della zappetta (per la sola provincia dell’Aquila), quando non sia possibile estrarre il tubero direttamente con le mani, consente inoltre di limitare al minimo i danni alle radici delle tartufaie; si ricorda, inoltre, come le buche scavate per l’estrazione dei tartufi, debbano essere obbligatoriamente riempite con il terriccio precedentemente asportato.

“Grazie ad un’attività di controllo intensa e metodica da parte dei carabinieri forestali”, sottolinea il comandante, tenente colonnello Tiziana Altea, “sono stati sanzionati 25 soggetti tra cavatori e rivenditori, per un importo complessivo di oltre 48mila euro. È decisamente un segnale forte ed inequivocabile per dimostrare come l’intero settore sia attenzionato e per ribadire come il rispetto delle regole sia fondamentale per garantire la tutela e la rinnovazione del patrimonio tartufigeno regionale”.

Fonti: rete8.it – chietitoday.it – Carabinieri Forestali