Boscarini: “L’oro Bianco nasce nel Montefeltro, Lo rivendichiamo in tivù”

“Stavo guardando in tv un reality sulla pesca del tonno nell’Adriatico è ho avuto un’illuminazione. Perché non fare una cosa simile sulla ricerca del tartufo Bianco?”

Emiliamo Boscarini di professione fa l’imprenditore,
“In realtà faccio tubi” dice con il sorriso stampato in viso. L’azienda di famiglia a Lunano va fortissimo, ma lui ha anche altri interessi: “La natura, i funghi la caccia. Però non vado a tartufi”. E la curiosità di fare cose nuove: così è lui che ha avuto l’idea si un docu-reality sul tartufo. Il primo in assoluto nel mondo, che andrà in onda su Dmax dal 3 maggio con il titolo “CACCIA ALL’ORO BIANCO”.

Come nasce questa idea?
“Stavo guardando in tv un reality sulla pesca del tonno nell’Adriatico è ho avuto un’illuminazione. Perché non fare una cosa simile sulla ricerca del tartufo Bianco?”

Quello più pregiato
“ma anche quello che non si può coltivare.”

E allora?
“Allora con Ludovico Pazzi che, oltre ad essere un amico e un socio in questa avventura, fa anche l’avvocato abbiamo registrato l’idea di un docu-reality ambientato nel Montefeltro che potesse raccontare cosa succede nel periodo autunnale.”

Quando scatta la caccia al tartufo bianco…
“Proprio così. E in più c’era anche l’idea di una rivincita territoriale….”

Di che tipo?
“Gran parte del tartufo Bianco Pregiato che viene venduto con i marchi di Alba o di Acqualagna si trovano nel Montefeltro. E questa cosa a noi di Lunano, Piandimeleto e Belforte non ci va molto giù… E’ l’occasione anche per raccontare la verità”

Quindi la serie televisiva è stata registrata nel Montefeltro?
“Proprio così. E’ anche un riconoscimento per la nostra terra, la nostra gente. Che peraltro ho trovato molto collaborativa.”

Un passo indietro: come siete arrivati a produrre “Caccia all’oro bianco?”
“Avevamo proposto l’idea a National Geographic e non si erano affatto buttati via. Poi per varie ragioni non si è fatto nulla. E ho pensato:
“Mi sono illuso, ma è stato bello.”
Poi la mia segretaria mi ha trovato un numero di telefono di una casa di produzione di Roma e siamo arrivati a Discovery…”

Che ha deciso di produrre la serie.
“Si in quattro puntate e investendo direttamente loro. A noi sono rimasti i diritti dell’idea e dell’eventuale cessione all’estero. Se poi funziona e si farà una seconda serie allora ci divertiamo ancora di più…”

Intanto vi siete divertiti a fare i produttori televisivi.
“La serie e sicuramente interessante” – dice Boscarini mostrando un promo ritmato come se dovesse occuparsi di un western – “è anche divertente”

A vedere il promo, una via di mezzo tra un poliziesco e “uno spaghetti western”.
“La serie racconta cosa accade in quei giorni in cui decine di persone della nostra zona vanno a caccia del tartufo. Le rivalità, la concorrenza, i colpi bassi, la raccolta notturna…”

Che è vietata. E chi fa lo sceriffo?
“3 militi del corpo forestale dello stato della stazione di Carpegna, che si sono immedesimati benissimo nella parte”

Poi c’è la commercializzazione del tubero d’oro…
“Era l’aspetto che preoccupava di più i cittadini. Poi hanno capito che si tratta di televisione. Non è la realtà”

Non sono mancate le sfide nel bar… .
“È il racconto dei nostri paesi del Montefeltro. Della rivalità tra i cercatori. I “protagonisti” sono tutta gente del posto che mai avrei immaginato così nella parte.”

La prima puntata va in onda il 3 maggio ma voi organizzerete un anteprima?
“Si a carattere nazionale, il 22 Aprile al Nuovo Mondo di Lunano.”

Di Luigi Luminati

Fonte: Il Resto Del Carlino