La differenza tra L’Associazione Nazionale Tartufai Italiani e la FNATI

La differenza tra L’Associazione Nazionale Tartufai Italiani e la FNATI

La differenza tra L’Associazione Nazionale Tartufai Italiani e la FNATI – Riportiamo integralmente la risposta di Riccardo Germani a Fabio Cerratano.

Caro Presidente della FNATI venga a tartufo con noi,  giuriamo di non sotterrarla in una buca.

Come  Associazione Nazionale Tartufai Italiani  siamo nati per rappresentare  tutti i tartufai a differenza della vostra associazione che invece federa le associazioni locali già esistenti e quindi è di fatto una federazione di diverse associazioni locali.

Le chiediamo visto che nella sua lettera si è fatto paladino della libera cerca,  uno scatto di coerenza e quindi  di prendere posizione ufficialmente non accettando nella sua federazione le associazioni  che di fatto stanno limitando la libera cerca chiudendo fondi o tabellando tartufaie che ne limitano il libero accesso a tutti coloro che pagano il tesserino.

Può farcela questa dichiarazione di contrarietà alle tartufaie tabellate o alle associazioni che cintano le proprie tartufaie?

Ci provi a fare una scelta di campo e vedrà che attraverso la coerenza anche lei come noi diventerà un pochino antipopolare tra le lobby del tartufo e le associazioni che hanno tartufaie proprie, ma coerente con i tartufai se li vorrà rappresentare come li rappresentiamo  noi.

Caro presidente si guardi prima al proprio interno e controlli che le  associazioni che fanno parte della FNATI  non siano proprietarie di tartufaie o conduttori di aree private dove sono state messe tabelle  che limitano il libero accesso e la libera cerca.

Solo dopo può prendere parola contro di noi che, in questo paese stiamo cercando di dare  voce e dignità a centinaia di migliaia di onesti appassionati che pagano il tesserino.

Controlli che le associazioni che federa non propongano gli usi civici o l’esclusività nella ricerca nei Parchi nazionali come avvenuto in Puglia.

Prenda parola e condanni i collari sonori ed elettrici che sponsorizza sul  giornalino della sua federazione, che per quanto ci riguarda nulla hanno a che fare con il nostro mondo del tartufo e nemmeno con il mondo dell’addestramento  del cane da tartufo, ne parli con addestratori cinofili, quei collari sono indegni e retaggio di imposizioni in cui il conduttore crede che con la coercizione, il condizionamento sonoro, con la scarica elettrica  o peggio  affamando i cani si hanno risultati, educhiamo insieme i tartufai al rispetto a partire dal proprio cane e vedrà che ci saranno sempre meno mascalzoni ed avvelenamenti.

La sua polemica nasce dalle nostre dichiarazioni dovute alle pressioni di una associazione locale nata tra residenti del parco dell’Alta Murgia della Puglia e federata alla FNATI la quale ha mi consenta il termine,“condizionato” politici e chiesto/ottenuto la limitazione a soli 70 tartufai all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia dando la precedenza ai 38 tartufai residenti in un’area di 68.000 ettari di cui 11.000 ettari circa in produzione ( una porcheria non crede?).

Noi siamo per la libera cerca e ci stiamo battendo  affinchè le tartufaie tabellate vengano a cessare e restituite a tutti come un patrimonio spontaneo unico che la natura ci ha regalato, devono essere restituite ai  tartufai onesti che pagano il tesserino, oppure permettere che 2 giorni a settimana chiunque possa entrarci e comunque il costo della singola tabella deve superare il costo di un singolo tesserino moltiplicato per le tabelle da mettere ogni 2 metri per scoraggiare questo uso privatistico.

Ciò che conta per noi  è ciò che si fa,  ed è per questo che abbiamo fatto a differenza delle chiacchiere come Associazione Nazionale Tartufai Italiani Regione Puglia   una diffida sia all’Ente Parco dell’Alta Murgia che alla Regione Puglia come primo atto di una battaglia politica e nelle aule di tribunale, per tutelare i diritti di tutti i tartufai e l’annullamento della determinazione n.236/2018 del 12.11.2018  attraverso i nostri legali  della Sezione regionale della nostra associazione che ringraziamo per la coerenza, visto che alcuni tartufai residenti all’interno del parco si sono rifiutati di accettare una legge che li avvantaggiava, ma che limitava a tutti gli altri amici pugliesi e non solo pugliesi la libera cerca….questa è la nostra associazione nazionale e di questi tartufai e amici che è composta e di questa coerenza che c’è bisogno nel nostro profumato mondo.

Per le proposte pericolose sulla libera cerca noi ce Le rivendichiamo tutte come abbiamo già espresso al Ministero, ( in sintesi) tassa per i cercatori uguale per tutti, ricerca libera in tutto il territorio,nazionale,  rimozione di tutte le aree tabellate o in alternativa accesso libero tutti i sabato e domenica.

Sulla tracciabilità siamo stati chiari il tartufo è un fungo e deve essere disciplinata la raccolta e vendita diversificandolo in prodotto spontaneo dei boschi e tartufo coltivato, i tartufai vanno suddivisi in 3 fasce gli appassionati  possono vendere senza apertura di partita iva fino a 7000 euro,

ll tartufaio appassionato può vendere il suo tartufo grazie al proprio codice fiscale immettendo i suoi dati e naturalmente la provenienza del tartufo che viene certificato dal tartufaio e non dal commerciante /venditore fino a 7000 euro senza costi aggiuntivi per il tartufaio.

Sappiamo che come Associazione Nazionale Tartufai  Italiani ci stiamo inimicando sopratutto chi attraverso il tartufo ha forti interessi, nella commercilizzazione, nella trasformazione, nella vendita e perchè non dirlo anche nella rappresentanza di associazioni e federazioni nate per rappresentare solo gli interessi dei propri associati  o per fare fiere associazioni  che hanno limitato di fatto la libera cerca,  noi andiamo avanti per ridare ai tartufai terreno dove passare una giornata senza incorrere in tabelle e privazioni., dove passare una bella giornata con amici  e con i nostri cani , senza le guerre che anche Lei sta scatenando tra i tartufai, faccia come noi, la invito a scendere dal pulpito e passare una giornata a tartufi insieme, magari si schiarisce un po’ le idee, altrimenti a Lei caro presidente della FNATI  rimane solo la polemica di cui non so quanti suoi associati siano davvero d’accordo con questo suo fare, venga a tartufi con  noi è questo il nostro invito. ( giuro che non la  sotterro  in una buca).

Riccardo Germani
Presidente Associazione Nazionale Tartufai Italiani