Il Governo non accetta la franchigia sui tartufi
Il Governo non accetta la franchigia sui tartufi
Governo non accetta la franchigia – La Commissione Bilancio della Camera ha bocciato, su indicazione del Governo stesso, alcune modifiche alla nuova normativa che erano state chieste dai vari membri del settore riuniti in un Tavolo di confronto voluto dal ministero delle Politiche agricole. In particolare, era stato presentato un emendamento di semplificazione alla Legge di Stabilità, che prevedeva, tra le altre cose, una franchigia fiscale per i raccoglitori occasionali fino a un valore di 7 mila euro derivato dalla cessione di tartufi. Una richiesta considerata essenziale per incentivare i trifolao a far emergere le tante compravendite in nero che purtroppo caratterizzano il settore.
«Io mi chiedo se a Roma i ministeri si parlino – dice l’eurodeputato Alberto Cirio, che a Bruxelles aveva depositato una petizione sul tema -. Come fa il ministero del Bilancio a dare parere contrario a un emendamento presentato dal Governo e per di più con larga condivisione nazionale? La crisi di questi giorni ha sicuramente reso meno semplici le cose, ma resta il rammarico, perché se l’emendamento fosse stato già approvato dalla Camera a novembre, quando della crisi non c’era neanche l’ombra, ora non si sarebbe posto il problema». E aggiunge: «Non avendo altre soluzioni immediate percorribili, ho scritto al ministro Martina per chiedere che nel Decreto Milleproroghe sia previsto uno slittamento dell’entrata in vigore della nuova normativa almeno a giugno 2017, in modo da avere sei mesi di tempo per correggerla».
Una proposta che viene accolta positivamente dal viceministro uscente alle Politiche agricole, Andrea Olivero. «Gli emendamenti – spiega – erano pronti e abbiamo fatto di tutto per arrivare all’approvazione in Parlamento, ma purtroppo le dimissioni di Renzi hanno complicato lo scenario. Ora dobbiamo capire cosa succederà con il nuovo Governo e chi saranno gli interlocutori. La nostra speranza è quella di riuscire a inserire le modifiche bocciate in un decreto omnibus di cui si sta parlando in queste ore. Altrimenti, proporremo nel Milleproroghe un rinvio dell’applicazione di quanto è stato previsto dal Ddl Politiche europee, per arrivare a una normativa il più possibile utile e condivisa».
Fonte: LaStampa