Vita dura per chi sparge Bocconi avvelenati I Boschi Italiani invasi dalle Foto Trappole
Lo strumento per cui siamo qui ha da sempre rappresentato un baluardo, oltre tutto, difficile da mettere in dubbio, se non addirittura impossibile.
Stiamo parlando delle foto trappole. Che in realtà, a dispetto del nome, non si limitano solo a questo ma, sono in grado di effettuare video e anche di notte. Il suo funzionamento è estremamente semplice e altrettanto efficace.
Ma allora per quale motivo non è stato impiegato dalle forze dell’ordine?
Ad Onor del vero questi dispositivi sono già in uso ai Carabinieri forestali e largamente coadiuvati da altre attrezzatura di natura tecnologica quali sono ad esempio i droni, (VEDI ARTICOLO : Tartufaio denunciato grazie ad un drone) ma sempre e comunque in porzioni irrisorie del territorio. Di fatti la forestazione della nostra penisola è molto ampia e ciò rende proibitivo a livello economico e logistico l’ impiego massiccio di questa strumentazione.
Tutto questo fino ad oggi. Si, perchè, proprio come una manna da cielo, i naturalisti, più o meno consapevolmente hanno contribuito, e non poco ha colmare questa lacuna.
Gli appassionati del cosi detto fototrappolaggio ,tecnica, questa, utilizzata per documentare gli animali selvatici molto elusivi da parte di quest’ultimi, o per altri studi di tipo faunistico si sta sviluppando in Italia a grande velocità.
Tanto da poterli considerare ormai, un vero e proprio esercito a servizio della natura. Per rendersene conto è sufficiente fare un giro sul web e restare colpiti dalle innumerevoli community presenti attivamente anche sui social,. come ad esempio i gruppi: Fototrappolaggio Liguria che conta ormai più di 40mila utenti o FotoTrappolaggio Naturalistico che ne vanta 25mila
Questo si è tradotto in un imponente coadiuvante per la tutela dei nostri amici a 4 zampe. e ha reso la vita difficile a tartufai e cacciatori senza scrupoli, incastrati dalle foto – video trappole.
Reati accertati commessi da cacciatori e/o tartufai rispetto al 2020
Abruzzo: + 35%
Emilia – Romagna : +39%
Liguria: + 60%
Marche: + 37%
Toscana: + 31%
Piemonte: + 51%