Scandiano – Anche i fungaioli “piangono” da 80 a 180€ il tesserino annuale

Scandiano – Anche i fungaioli “piangono” da 80 a 180€ il tesserino annuale

Scandiano – L’aumento “stratosferico” del permesso annuale? Rispedito al mittente.

Quel tesserino che lo scorso anno costava 80€ e ora 180€, proprio non va giù. Dalla pedecollina e dalla pianura Scandianese ecco un coro di proteste, di indignazione e … contromisure.

La prima mossa è stata già giocata: il crollo dei tesserini.

«Se lo scorso anni avevo già venduto una trentina di permessi annuali, a tutt’oggi ne ho fatto solo uno. Dai tradizionali clienti della zona ceramiche – dice Giacomo Cerlini che gestisce una rivendita a Scandiano – ho raccolto solo lamentele. »

Fra i tanti che non rinnoverà il permesso annuale c’è Domenico Buffagni, un pensionato con la passione dei funghi.

«E’ da una vita che faccio il permesso annuale, ma quest’anno sicuramente non lo farò: sono troppi 180€. Invece di andarci una ventina di volte, come ho sempre fatto, quest’anno ci andrò 4-5 volte con il permesso giornaliero. Sarà molto penalizzante e triste. A noi piace andare ad esplorare il bosco anche in assenza delle classiche buttare: studiare il terreno, cercare tracce di muffe e poi… sbarcare in qualche trattoria. »

«Se i montanari volevano tenerci a casa – incalza un altro fungaiolo scandianese – ci sono riusciti. Con il calvolo che mi vedranno quest’anno. Punterò diritto in Toscana. »

Ed ecco emergere il rischio di una controversia fra la pianura e la montagna.

«Probabilmente – riprende Buffagni . è giusto che i residenti abbiano delle agevolazioni, ma penalizzare in questo modo noi della pianuta è vergognoso. »

Diverso avviso è Paolo, un arzillo anziano che non condivide gli sconti riservati ai residenti.

«Le tariffe per la caccia e per la pesca sono uguali per tutti. Perché differenziare il tesserino per i funghi? Li coltivano loto? »

Ma è l’aumento del 120% del tesserino annuale che brucia come un pugno nello stomaco.

«Siamo realisti – interviene Gabriele Zambelli – questo aumento non ha senso. Non ci sono motivi plausibili. E’ incomprensibile e, per la montagna reggiana, controproducente. »

«So per certo – prosegue Buffagni – che i ristoranti non hanno gradito questo aumento. Lavoreranno sicuramente meno. Noi della pianura giunti in zona, andiamo a fare colazione al bar, ci comperiamo un bel panino e poi ci fermiamo in trattoria. Vogliono che restiamo a casa? Io ho già risolto il problema: andrò, come tanti altri, a fare alcuni weekend in trentino dove il permesso giornaliero costa 12€ come nel reggiano, ma ci sono forti agevolazioni per il tesserino dei 3 giorni, 18€ e quello settimanale, 24€. E poi, lì, i boschi sono davvero curati nei minimi dettagli: un altro pianeta. »

Fonte: IlRestoDelCarlino