Tartufi, record e qualche dubbio

 La stagione del Tuber Magnatum Pico non è iniziata nel migliore dei modi, come più volte declamato a causa della siccità estiva.

Prezzi alle stelle e pessimismo dilagavano cosa che va in controtendenza con quello che sta succedendo in questi giorni, e che fa presumere o per meglio dire sperare in un prolungamento della stagione di raccolta almeno fino a metà gennaio 2016.
E’ di fatto che in queste ore ci sono stati 2 ritrovamenti da record.

Tartufi record e qualche dubbio 1Un esemplare da circa 800 grammi ad Empoli a trovarlo Massimiliano Pampaloni, 44enne di Certaldo:

«Erano circa le quattro del pomeriggio e stavo passeggiando per i boschi tra la bassa Valdelsa e la zona di San Miniato – racconta – la luce era scarsa e quella è una zona molto battuta. Insomma, la speranza di trovare qualcosa in quelle condizioni era poca. E invece è arrivata la scoperta più importante di tutta la mia carriera da tartufaio. Trovare un esemplare del genere è una gioia immensa. Ovviamente il merito va tutto alla mia canina Spina, un meticcio, che è riuscita a fiutare il fungo nonostante fosse ancora un po’ acerbo e quindi avesse meno odore».

dubbio
Dimensioni reali della foto

Un altro esemplare di più di un chilo per l’esattezza 1,100kg  è stato cavato questa volta a Castell’Azzara in provincia di Grosseto in Toscana, a darne notizia sono i soci dell’Associazione Tartufai dell’Amiata Marzio Mambrini:

«Non si tratta di certo del tartufo più grosso del mondo» – spiega il co-fondatore e primo presidente dell’Associazione Tartufai dell’Amiata Marzio Mambrini,«ma di certo del più grande ritrovato in questa stagione sul suolo italiano»

Del tartufo in questione si ha solo questa foto della misura di 140×180 del tutto sfocata, e di cui il tartufo si vede solo in parte, su altre testate giornalistiche vi sono solo foto d’archivio.

A questo punto ci sorge un dubbio:

“E’ mai possibile che un ritrovamento di questo calibro non venga ampiamente fotografato e in più venga fatto a ridosso  dell’iniziativa comunale Scuola Di Tartufo nella Villa Sforzesca di Castell’Azzara e rivolto ai ristoratori locali sulle tecniche di conservazione e di utilizzo del prezioso prodotto?”