La regione Molise finanzia un progetto per la produzione di piante tartufigene

Sarà costruita nel Vivaio forestale di Campochiaro località Selva del Campo gestito dall’Arsarp che si occupa anche di attività vivaistiche e tartuficoltura.  Area di 160 metri quadrati su territorio di proprietà regionale

Una serra per la coltivazione di piante da  tartufo sarà realizzata presso il Vivaio forestale di Campochiaro, su una superficie di circa 160 metri quadrati, di proprietà dell’ente di palazzo Vitale, gestita dall’Agenzia regionale Arsarp che si occupa anche di attività vivaistiche e di tartuficoltura.

Lo ha deciso all’unanimità la Giunta regionale del Molise nella seduta dal 14 aprile.

La copertura finanziaria dell’intervento è a carico dell’Arsarp mediante l’utilizzo dei fondi da programma approvato con la deliberazione di Giunta regionale n. 444 del 22/12/2021.

In località Selva del Campo la Regione è proprietaria di un compendio immobiliare costituito, tra l’altro, da terreni agricoli e fabbricati rurali del Vivaio Forestale

L’Arsarp ha richiesto la disponibilità a realizzare, da soggetto attuatore, la serra per attività di tartuficoltura, delle dimensioni di circa 160 metri quadrati con pavimentazione in cemento armato e 4 pali di testata.

Tra gli obiettivi prefissati dall’Arsarp, rientra infatti la realizzazione di nuove serre tunnel ai fini del miglioramento e  potenziamento dell’attività di tartuficoltura.

Per la Regione Molise l’iniziativa rientra nell’ottica di una riqualificazione del patrimonio immobiliare, attività connessa alle politiche istituzionali, sociali e di governo del territorio che l’Amministrazione intende perseguire.

Il vivaio si stende su una superficie totale di 14 ettari circa di cui 2,5 destinati a vivaio vero e proprio. In esso si produce la maggior parte del postime forestale impiegato per i rimboschimenti realizzati dalla Regione Molise tramite l’’Arsarp e da Enti pubblici e privati, nonché piante ad uso ornamentale assegnate alle scuole, ai comuni, alle associazioni che operano in campo ambientale e culturale. Il postime prodotto riguarda principalmente specie ripartite fra conifere (cipressi, pini, thuje, cedri) e latifoglie (querce, castagno, aceri, frassini, tiglio, olmi, carpini).

Fonte: isnews.it