L’ Anastomosi Radicale e il sesto d’impianto in Tartuficoltura

Nell’opinione collettiva dei tartuficoltori, e dei coltivatori in genere,  è il caso di dirlo, c’è la radicata convinzione che le piante non possano condividere spazi ristretti, in quanto entrerebbero in competizione per accaparrarsi: luce, acqua e nutrienti. Grazie al cielo questa concezione, ormai arcaica, sta finalmente cambiando per via della sempre più incalzante consapevolezza delle interconnessioni tra piante, arbusti e vegetali.

Un esempio tra tutti è l’ Anastomosi radicane: una interconnessione fra radici della stessa pianta, fra radici di piante diverse della stessa specie, o, meno frequentemente, fra radici di specie diverse.

Questo fenomeno avviene in maniera naturale quando due radici compatibili sono così vicine l’una all’altra che, crescendo, iniziano a effettuare una pressione reciproca, fino ad congiungersi. Con il tempo, l’unione, inizialmente meccanica, diventa funzionale con la formazione di una sorta di continuità vascolare. Con l’anastomosi radicale le due piante possono dunque condividere acqua, sali minerali, regolatori di crescita, zuccheri, etc. ma anche componenti come le spore dei tartufi, appunto  o sostanze erbicide.

La consapevolezza di questo fenomeno, in oltre, può finalmente sfatare il mito o la leggenda, che dir si voglia, che sesti di impianto che prevedono le  simbionti molto vicine tra loro sono sinonimo di un fallimento annunciato, tanto da vedere tartufaie coltivate in cui le distanze tra le varie specie arboree ” sono chilometriche” ( si fa per dire)

 

Ecco alcuni dei vantaggi dell’ Anastomosi radicale

  • può rinforzare l’apparato radicale e migliorare l’ancoraggio al terreno
  • nel caso di attacco da parte di taluni parassiti, l’anastomosi radicale può risultare molto utile per mantenere una crescita regolare
  • Velocizzare il processo di messa in produzione delle specie tartufigene con esse in simbiosi
  • Aumentare la media di produzione di kg per ettaro.

 

In conclusione, la condivisione di risorse e metaboliti secondari fra gli alberi potrebbe dunque mettere in dubbio il concetto classico di competizione. Molteplici  ricercatori, di fatti , sono concordi nell’affermare che l’anastomosi radicale non sia una conseguenza accidentale alla vicinanza di due radici, ma che essa possa rappresentare un vantaggio evolutivo .