Intervista a Giorgio Liga “il signore dei vanghetti”

 

Giorgio, artigiano Siciliano residente in Veneto, è appassionato della ricerca del tartufo ed esperto fabbro qui di seguito ci racconta la sua storia

 

Ciao Giorgio, chi ti ha insegnato il mestiere?

Ciao, diciamo che la passione per gli utensili da lavoro ce l’ho da quand’ero piccolo, tutti gli altri bambini giocavano con i soldatini macchinine io, invece, mi divertivo a giocare con trapani, cacciaviti, martelli, ecc ecc mi piaceva aprire e distruggere tutto quello che avevo sotto mano… Poi ho lavorato parecchi anni facendo lavori di carpenteria, da li ho imparato ad usare bene il Flex e la saldatrice ma fondamentalmente io mi ritengo un appassionato.

Ci puoi spiegare a grandi linee quali sono le fasi per realizzare le tue creazioni? 

Si comincia sempre dalla realizzazione della struttura del vanghetto,si disegna la punta e dopo si taglia e si salda sulla struttura metallica che può essere acciaio o ferro .

 Quali materiali prediligi per le tue opere?

Acciaio inox 304-316-404 e ferro

I vanghetti hanno diverse forme per ragioni estetiche o per una specifica funzione?

I vanghetti hanno determinate forme per vari motivi sia per un fattore d’utilizzo,sia per una questione di gusti. Esempio,un vanghetto con punta a freccia, o a cuore, lo si usa su terreni duri dove la punta è indispensabile per forare, ad esempio, sul Tuber aestivum vittini (Scorzone)… un vanghetto con punta di tipo rettangolare, o a bandiera, è più indicato su un terreno morbido e friabile, ad esempio, sul Tuber Magnatum Pico (Bianco pregiato) cosa che io ritengo indispensabile invece è il cava rovi, che, oltre ad utilizzarlo per strappare le piante lì dove il cane non puoi arrivare, è utilissimo come appiglio su alberi e rami, sia per salire che per scendere in posti ripidi….Poi dobbiamo anche tener presente che si è vincolati dalle normative di ogni regione ad esempio nella Regione Abruzzo la lama del vanghetto e molto vincolata e vietato il cava rovi e le estremità esterne taglienti deve essere nelle misure 4×15 cm, punta arrotondata su altre regioni invece sono un po’ più malleabili come normative.

Hai un aneddoto particolare che ci vuoi raccontare su un cliente particolarmente esigente o con richieste stravaganti?

Si ogni tanto capita qualche cliente esigente che vuole delle scritte particolari ed io cerco sempre di fare del mio meglio per accontentarli….Un giorno un allevatore mi chiese di disegnargli l’immagine del suo cane sul su un vanghetto da esposizione, che doveva mettere all’entrata dell’allevamento, ci ho messo molto tempo per crearlo ma alla fine il lavoro è stato completato con successo.

Quanto tempo impieghi in media per creare un vanghetto?

Dipende il tempo varia, se ho la giornata buona in 3 ore uno classico lo finisco, se devo farne uno a specchio andiamo mediamente dalle 4 alle 5 ore di lavoro, solo sulla struttura, senza manico.

C’è crisi nel tuo settore? Cosa stai facendo per far conoscere i tuoi vanghetti? 

Oggi la crisi c’è su tutti i settori, mi ritengo comunque fortunato perché non sto mai con le mani in mano.
Io ho una mia pagina Facebook “i vanghetti di liga” quello è uno dei mezzi di comunicazione per fare conoscere i miei lavori alle persone, ma come si sa si lavora molto con il passa parola.

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Oltre ad essere un artigiano sappiamo che sei anche un tartufaio, come è nata la tua passione per il tartufo?

E’ un po’ lunga da raccontare, sono un patito di caccia, pesca e cani, nel mio percorso ci mancava solo il tartufo… Circa tre anni fà per caso conobbi un signore a Vicenza che, appena ha sentito il mio accento siciliano ha “attaccato subito bottone” e cominciò a raccontarmi che lui la Sicilia ce l’aveva nel cuore, ma non solo per il mare, ma per la caccia quando io sentii la parola CACCIA fu subito un racconto dopo l’altro, sembrava che ci conoscessimo da una vita! Mentre mi raccontava le sue avventure mi disse che lui a caccia non ci andava più, ma che da tanti anni andava a tartufi; devo dire che essendo un appassionato di cani mi aveva sempre intrigato la ricerca del tartufo, ma non ci capivo nulla allora incuriosito chiesi a questo signore se gentilmente mi avesse portato con lui solo per pura curiosità! All’inizio la risposta fu negativa! Era gelosissimo dei suoi posti, poi bastarono un paio di minuti e ci ripensò e mi disse: <<Io ti porto con me ma, nei posti dove vanno tutti!! Oppure nei i miei posti vergini ma se ti porto ti devo bendare….>> Risposi che preferivo la prima opzione! Ricordo che quel giorno abbiamo raccolto più di un kg di scorzone ma lui cavava con un bastone e non usava nemmeno il vanghetto. Così mi feci il patentino e decisi di acquistare un cane. Essendo abituato ad andate a caccia mi venne molto semplice ambientarmi fra le montagne ma finalmente questa volta a caccia di tartufi! Un giorno mi misi a chiacchierare in chat per caso con (Tartufi Cocker Tartufo) lui e’ un tartufaio professionista che usa solo i cocker tutti lo conoscono come (TCT) e anche qui nacque un amicizia prima telefonica, dopo sempre per motivi di destino ci siamo incontrati e durante l’anno scendevo spesso a Roma a casa sua a lavorare, cosa molto strana perché lui da buon Tartufaio non si porta nessuno con se, dopo di ciò cominciai a farlo di professione anche io, è stato lui che mi ha fatto prendere un buon cane da tartufi mi ha insegnato tutti i posti strategici dove cercarli e da allora mi ha sempre seguito passo passo, non mi ha mai mollato un attimo da quel giorno e se mi permettete porgo l’occasione per ringraziarlo.

Quale cane usi per la ricerca e perché lo prediligi ad altre razze?

Ho cominciato con un Bracco Tedesco kurzhaar cane molto forte sia per la stazza che di naso, ma testardo come un mulo. Dopo aver visto i Cocker all’opera me ne sono innamorato per il semplice fatto che sono cani che non temono nulla, amano l’acqua e i rovi gli sembrano caramelle. Hanno un gran naso ma devo dire che non sono da meno nemmeno gli altri cani come i lagotti e i meticci, ma la scelta di un cane è personale, un cane bravo non si può giudicare dalla razza se è bravo è bravo, io oggi scelgo i cocker perché a me piacciono quelli, ma in generale io adoro tutti i cani.

Ed in fine l’eterna domanda: Come deve essere un tartufaio per definirsi tale?

Secondo me un tartufaio prima di tutto deve amare la natura e i suoi cani, dopo di ciò deve essere intraprendente nel cercare posti inesplorati andando da solo. Deve avere un buono spirito di osservazione, deve essere tenace e non scoraggiarsi mai, furbo a non farsi fregare i posti dai concorrenti spietati e un bel paio di scarponi perché come dicono: “sì al Nord Le’ dùra!”

 

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