Difficile convivenza tra tartufai e cacciatori

Difficile convivenza tra tartufai e cacciatori

Difficile convivenza tra tartufai e cacciatori  – La concorrenza tra i tartufai si sa è  accanita, e spesso riempiono fatti di cronaca, come se questo non bastasse c’è  anche la  difficile convivenza con i cacciatori.

Rimini-Motivo del contendere le aziende faunistico-venatorie, che vengono istituite nelle zone verdi: senza fini di lucro, sono territori delimitati in cui è consentita e regolamentata la caccia nelle giornate indicate dal calendario venatorio. Solo il martedì e il venerdì, giorni in cui non si tengono le battute di caccia, i tartufai possono avere accesso a queste zone per cercare tartufi; altrimenti, oltre al rischio beccarsi una pallottola , c’è una sanzione di 600 euro . I   tartufai lamentano la diminuzione di spazi in cui poter muoversi liberamente con il proprio cane, ma non solo: le aziende faunistico-venatorie sono gestite da un consorzio di cacciatori  questo rende le cose difficili anche sotto il profilo burocratico in quanto  è necessaria la firma di tutti i proprietari dei poderi e dei terreni in cui essa si estende, anche se terreni e poderi sono stati dati in affitto a terzi: a detta dei tartufai, la gestione di questa procedura è tutt’altro che trasparente.

Un altro problema pratico è costituito dalla  mancanza di una segnaletica adeguata. Pochi cartelli che non delimitano in modo preciso le aree faunistiche-venatorie, non visibili adeguatamente, essendo spesso inchiodati agli alberi, contrariamente a quel che dice la legge.(essere installati sull’apposito palo ecc..).  Per il tartufaio diventa così difficile rispettare il divieto di ingresso alle aree faunistico-venatorie, se esse si trovano confinanti con aree libere.

Fonte: AltaRimini