Caro carburanti : Spedire tartufi all’estero ha prezzi proibitivi

Carburante e spese di spedizione

Non solo la vendita ma anche la spedizione è un altro aspetto della crisi che sta investendo il settore dei tartufi. All’aumento del carburante, i corrieri e gli spedizionieri hanno dovuto aumentare il prezzo del servizio. “Se prima il trasporto di tartufo con i corrieri (che viaggiano via terra ndr) veniva 30 euro ora costa 35 – afferma al  quotidiano Il Ducato  Davide Possanzini, responsabile commerciale di Acqualagna tartufi – se scelgo gli spedizionieri (per quantità molto maggiori), con un volo aereo ad esempio, il trasporto di un bancale di prodotto prima mi costava 1.800 euro ora 4.000″.

Un aumento confermato anche da Cristina Bernardini dell’azienda Bernardini tartufi: “I costi del trasporto sono cresciuti del 30-40% rispetto al 2021. Una spedizione di tre chili in Svizzera, che prima pagavi 12 euro, adesso costa dai 16 ai 18 euro. Se il costo delle spedizioni era in crescita per la pandemia, adesso è ancora peggio”. Tuttavia le misure dell’Unione europea non hanno portato direttamente grossi cambiamenti per l’azienda: “Lavoriamo per il 67-68% con l’estero ma le sanzioni alla Russia non mi toccano più di tanto. Paesi come la Polonia e l’Ungheria continuano ad acquistare”.

Aumenti vertiginosi sui prezzi degli imballaggi

L’altra faccia delle conseguenze economiche della guerra riguarda il prezzo di materie come vetro, plastica, acciaio, alluminio, carta: tutti utilizzati nell’imballaggio di prodotti come il tartufo e che, inevitabilmente, sono schizzati in alto: “Il vetro è aumentato del 30% – dice Marini –

Poi non si trova più l’olio di girasole quindi il prezzo dell’olio extravergine d’oliva è maggiorato”. Lo conferma anche il presidente di Coldiretti per la provincia di Pesaro Urbino, Tommaso di Sante: “La difficoltà che hanno le aziende nostre sul territorio è dovuta al blocco delle esportazioni e all’aumento dei costi della materia prima su tutti i settori. Il gasolio agricolo, poi, è più che raddoppiato, da 64 centesimi + iva a 1,50 euro + iva”.