12 alberi in produzione abbattuti in una tartufaia controllata di Magnatum Pico

12 alberi in produzione abbattuti in una tartufaia controllata di Magnatum Pico

12 alberi in produzione abbattuti in una tartufaia controllata di Magnatum Pico – Grave danno al patrimonio tartufigeno Monferratino, in seguito all’abbattimento di ben 12 piante predisposte alla produzione di Tuber Magnatum Pico, di cui 7 querce secolari, nel territorio di Conzano.

A denunciarlo sono i tartufai dell’Associazione Liberi Tartufai di Alessandria, preoccupati per l’accaduto che, al momento non trova spiegazioni. Le piante, per altro, erano locate in un area di “Raccolta tartufi riservata – tartufaia riconosciuta con determinazione dirigenziale DDSPI 265/54144 del 23/07/2018 con data di cessazione validità 22/07/2023 (legge regionale 1016 del 25/06/2008) “.

“Non sappiamo chi abbia compiuto tale azione – spiega Lorenzo Tornato presidente dell’associazione – Ma riteniamo importante che la comunità sia informata del danno arrecato al patrimonio ambientale collettivo, anche nei casi in cui le piante si trovano sui terreni privati. Noi continuiamo a essere contrari rispetto alle tartufaie controllate che, in numerosi casi, non hanno certo dimostrato di contribuire, come avrebbero dovuto, alla salvaguardia del patrimonio tartufigeno, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale che le aveva previste”

Il Piemonte ha già messo in atto notevoli misure per la salvaguardia del proprio patrimonio tartufigeno e tante altre ne sta programmando come, il censimento e la mappatura delle piante tartufigene per scongiurarne gli abbattimenti ingiustificati.

“La nostra regione è simbolo del tartufo bianco nel mondo e L’UNESCO sta valutando la candidatura della cerca e della cavatura del tartufo, quale patrimonio immateriale dell’umanità, senza dimenticare che, ad oggi, il tartufo bianco è l’unico tartufo non coltivabile e che cresce solo spontaneamente” conclude Tornato.

Sull’argomento abbiamo sentito anche Stefano Zoccola, consigliere provinciale con delega al tartufo: “Domani pomeriggio scatteranno i controlli da parte degli agenti del servizio di vigilanza faunistica della provincia unitamente al corpo forestale dello stato. In assenza di una valida motivazione, che comunque sarebbe stata da comunicare, ritengo che si sia trattato di un gesto irresponsabile.” Sempre entro domani sarà nota anche la proprietà del terreno ovvero delle piante in questione e, per tanto, le ragioni dell’abbattimento sempre che non si tratti di un atto compiuto da ignoti. Quest’ultima considerazione potrebbe anche trovare fondamento se si considerano gelosie e dispetti che talvolta vengono effettuati visti gli interessi economici che ruotano attorno al tartufo. Intanto sono in corso di verifica eventuali sanzioni di tipo amministrativo nel caso di abbattimento ingiustificato così come regolate dalla norma di riferimento. In attesa di sapere di più, Dario Zocco, direttore dell’Area Protetta del Pardo del Po informa che:

“Risale a poche settimane fa la Consulta per la Valorizzazione del Patrimonio Tartufigeno Regionale convocato dall’assessorato dell’Ambiente. Tra i diversi punti in discussione, lo sviluppo e il mantenimento della produzione attuale del tartufo bianco, attraverso la tutela delle piante da tartufo. Sul territorio Piemontese esistono già alcuni comuni che hanno approvato un regolamento che contempla anche la tutela delle piante tartufigene. Tra i primi comuni che lo hanno adottato c’è quello di Fubine.”