Le principali patologie degli alberi simbionti – tartuficoltura

Le principali patologie degli alberi simbionti – tartuficoltura

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Agenti di Carie 

Fistulina hepatica  

Agente di carie cubica del legno, si sviluppa lungo il tronco dalla ceppaia fino a 8-10 m di altezza;
i carpofori sono compresi per lo più entro 2 m da terra e si presentano di colorazione superiore rosso, bruno o porpora, con superficie fertile prima biancastra, poi scura, dalla consistenza carnosa e succulenta.
Le dimensioni dei corpi fruttiferi sono 20-30 cm di diametro e 5 cm di spessore, con forme a spatula o a ventaglio.
I sintomi sul legno riguardano il viraggio di colore e il suo tipico disgregamento a frammenti dai contorni squadrati;
il processo di alterazione del legno è molto lento.
Fomes fomentarius  Agente di carie bianca del duramen, che provoca la formazione di cavità interne al fusto ed estese per tutta la sua lunghezza; in alcuni casi, il patogeno riesce a superare le difese messe in atto dalla pianta nell’alburno arrivando così a danneggiare il cambio e la corteccia. L’attacco si rende visibile sul fusto della pianta con l’apparizione di depressioni longitudinali più o meno larghe (3-15 cm) della corteccia morta, sulla quale si vengono successivamente a formare le fruttificazioni, spesso in serie. I carpofori hanno dimensioni notevoli (ampiezza fino a 30-40 cm) dovute all’accrescimento pluriannuale concentrico, specialmente in altezza; la superficie superiore è di colore grigio ed assume consistenza dura e crostosa, mentre la superficie fertile è bruno chiaro, con pori sottili.
Ganoderma lucidum   Agente di carie bianca del tronco e delle grosse radici.
Come tutte le specie del genere Ganodermasi riconosce facilmente dai particolari corpi fruttiferi a forma di mensola appiattita, in questo caso circolare o reniforme di 5-10 cm di diametro e 2-3cm di spessore;
si distingue anche uno stipite nodoso di lunghezza variabile dai 3 ai 12 cm circa e spesso 2 cm circa. La parte superiore si presenta di colore rosso lucido, quella fertile inferiore è di colore bianco;
i corpi fruttiferi sono annuali e si possono osservare nel periodo estivo-autunnale.
 Ganoderma resinaceum  Agente di carie bianca del tronco e delle grosse radici.
Come tutte le specie del genere Ganodermasi riconosce facilmente dai particolari corpi fruttiferi a forma di mensola appiattita, in questo caso larghi fino a 40-50 cm, generalmente sessili;
la parte superiore assume colorazioni varianti tra il giallo e il marrone, mentre i margini sono biancastri e ispessiti, in particolare in coincidenza con le fasi di attiva crescita del carpoforo (fine estate-autunno).
 Inonotu hispidus Agente di carie bianca del legno, si sviluppa internamente al fusto e alle grosse branche anche per 2 metri dal punto di penetrazione; attorno ad esso si possono sviluppare con il tempo, a seguito delle reazioni di difesa della pianta, cancri dai contorni irregolari e ben evidenti a causa della rilevante cicatrice, la quale assume un aspetto sinuoso. Frequenti le formazioni di cavità sul fusto, ai margini delle quali si rendono visibili i corpi fruttiferi del fungo dalle dimensioni fino a 15x30x8 cm, di colore inizialmente rossastro, poi tendente al marrone e carbonaceo con il suo invecchiamento; di consistenza spugnosa, con l’imenio di colore bruno ed essudante gocce di liquido ialino.
 Ustulina deusta Agente di carie degli alberi in piedi; la zona del legno colonizzata è interessata da varie striature nere, singole o doppie, che la suddividono in vari settori, e si presenta di colori dapprima bruno-scuri, successivamente biancastri.
L’attacco si rende facilmente visibile sulle branche della pianta con la formazione di stromi crostosi nerastri, simili al carbone. Il fungo si riscontra come saprotrofo in vecchie ceppaie, anche in giardini ed alberature stradali.
Cancri e tumori:
Cancro delle Pomacee 
Nectria galligena
Il sintomo si evidenzia, inizialmente, sui giovani rametti con zone corticali depresse, più scure, che si disidratano, seguite dall’ingrossamento del settore opposto ancora vivo. Il disseccamento della parte soprastante il punto di infezione avviene quando il cancro riesce ad espandersi a larga parte o all’intera circonferenza del ramo. Nei rami più grossi i cancri possono rimanere attivi anche per molti anni.
Le fruttificazioni del fungo, i caratteristici periteci di color rosso vivo, di forma rotondeggiante, si notano in corrispondenza dei tessuti morti della corteccia e nei suoi cretti.
Malattie della chioma:
Antracnosi della quercia
Apiognomonia quercina 
Zone necrotiche bruno-rossastre, di forma irregolare, sulle foglie; segue modesta filloptosi tardiva.
 Oidio delle querce Microsphaera alphitoides  Tipici sintomi dell’oidio, ovvero manifestazioni in primavera di micelio biancastro dall’aspetto polverulento su entrambe le pagine delle foglie; con il progredire dell’infezione e della stagione, si hanno perdita di funzionalità, accartocciamenti e disseccamenti fogliari, in particolare in corrispondenza degli apici e nella parte bassa della chioma di piante adulte. In autunno si ha la formazione delle fruttificazioni nere e sferoidali (cleistoteci) visibili ad occhio nudo sulla pagina inferiore delle foglie, che garantiranno al fungo di mantenersi nell’ambiente durante l’inverno.
Il patogeno assume particolare virulenza nel caso dei giovani polloni dei cedui ed in ambiente di vivaio.
Marciumi radicali:
Marciume radicale
fibroso Armillaria

Marciumi diffusi dell’apparato radicale della pianta, feltro cotonoso di colore bianco (dal profumo intenso di fungo) fra la corteccia ed il legno che risale dalla base del tronco verso l’alto e, nelle infezioni più vecchie e nelle piante ormai disseccate, cordoni miceliali di color bruno (rizomorfe). I carpofori si sviluppano nella stagione autunnale alla base delle piante in gruppi di numerosi individui.
I sintomi sulla pianta sono quelli generici di sofferenza legati a ingiallimenti e seccumi diffusi della chioma, getti raccorciati e abbondante fioritura e fruttificazione seguita spesso dalla morte della pianta.