Intervista a Emanuele Carboni

Intervista a Emanuele Carboni

Appassionato di tartufi e pointer, ha ereditato queste passioni da suo nonno nel lontano 1986

Emanuele 5 anni…con Holly

Ciao Emanuele,  come ti sei avvicinato alla ricerca del tartufo?

Mi sono avvicinato al tartufo nel 1986, io ero un piccolo bambino di 5 anni, grazie a mio Nonno che a 70 anni decise di dedicarsi al tartufo, dopo una vita di caccia con i segugi italiani! Il primo cane non a caso fu un Pointer…forse il destino!

Ricordi il primo tartufo che hai cavato?

Purtroppo avendo iniziato in tenera età non mi ricordo il primo…ma ho bene in mente le bellissime passeggiate con mio Nonno. Ricordo invece perfettamente i primi tartufi scorzoni, cavati nell’agosto 1997 con il mio fido Lagotto, subito dopo aver preso il tesserino per la raccolta…un’immensa emozione ritornare da mio Nonno, che mi aspettava, con le prime forate fatte da solo!

Che qualità deve avere un pointer con la P maiuscola?

Il Pointer è un cane di grandi qualità, fatto stà…che spesso è preso a paragone per esaltare le qualità di altre razze. Velocità…intelligenza…la capacità di adattarsi ai diversi terreni di caccia…il naso potente…e quella vena di follia che lo spinge a dare tutto e oltre. Quindi non una qualità, ma l’insieme di queste qualità fà del Pointer un cane straordinario.

 

C’è rivalità dalle tue parti?

C’è rivalità, ci sono professionisti ma anche diversi hobbysti e appassionati come me. L’importante è il rispetto per la natura e per i cani….che purtroppo non sempre si vede!

 Previsioni per il magnatum pico quest’anno?

Abbiamo iniziato molto male…speriamo che la situazione migliori (anche perchè ci vuole poco!!) nei mesi di Novembre e Dicembre!

In fine, che doti deve avere un tartufaio per definirsi tale?

Rispetto per la natura..per gli altri ricercatori…e una grande passione per i cani!

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