Tesserino raccolta tartufi: e se fosse come quello per la caccia?

L’articolo 5 della nostra costituzione recita: l’Italia è unica ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali. Sotto quest’ottica. ad oggi, ci ritroviamo con calendari di raccolta, costo del tesserino e misure del vanghetto, solo per citarne alcune, completamente differenti tra una regione e l’altra, a dispetto di Garibaldi e dei Garibaldini. Alla luce di questo, però, e al contrario di ciò  che ci induce a pensare, il tesserino che autorizza alla raccolta dei tartufi ha valenza nazionale, cioè consente di poter cercare e raccogliere tartufi sull’intero territorio Italiano.

A detta  di molti, oltre ad essere ingiusto per i costi di cui sopra, sarebbe alla base della commercializzazione di frodo durante i periodi di fermo biologico oltre che delle faide tra tartufai confinanti, tant’ è ,che ormai da tempo, in molti invocano l’ equiparare del nostro tesserino a quello dei cacciatori.

Ma cosa prevede il tesserino venatorio? scopriamo insieme cosa ci potrebbe riguardare.

Il tesserino venatorio non è definito dalla legge che ne parla solo indirettamente.
Recita l’art.12 LC: Ai fini dell’esercizio dell’attività venatorio è altresì necessario il possesso di un apposito tesserino rilasciato dalla regione di residenza, ove sono indicate le specifiche norme inerenti il calendario regionale, nonché le forme di cui al comma 5 e gli ambiti territoriali di caccia ove è consentita l’attività venatoria. Per l’esercizio della caccia in regioni diverse da quella di residenza è necessario che, a cura di quest’ultima, vengano apposte sul predetto tesserino le indicazioni sopramenzionate.
Quindi il tesserino è il documento, valido per una interra stagione di caccia, su tutto il territorio italiano, che autorizza all’esercizio della caccia in un A.T.C. (Ambito Territoriale di Caccia) prescelto, nella regioni di residenza e in altri eventuali A.T.C. a cui si sia stati ammessi. Ogni successiva modifica dello A.T.C. prescelto o dello A.T.C. fuori regione a cui si è stati ammessi, deve essere annotata sul tesserino. Non reca la foto dell’interessato perché comunque è necessariamente abbinato ad una licenza di porto di fucile. Nelle aziende agrituristico venatorie non è necessario il possesso del tesserino per l’esercizio dell’attività venatoria.
Il tesserino è lo strumento per stabilire dove il cacciatore può cacciare, è lo strumento per portarlo a conoscenza del calendario venatorio locale, è un mezzo di controllo delle quantità e delle specie prelevate.