Siena: Gestione dei corsi d’acqua, Germani chiede l’attenzione della magistratura

Comunicato Stampa
ASSOCIAZIONE NAZIONALE TARTUFAI ITALIANI
Siena 1 giugno 2022
Al Presidente della Regione Toscana
Eugenio Giani
All’assessore alle politiche agricole Regione Toscana
Stefania Saccardi
Al comandante Carabinieri Forestale Toscana
Marina Marinelli
Al Comandante Carabinieri Forestale nazionale
Al sottosegretario MIPAAF Gian Marco Centinaio
Al Presidente della Provincia Siena
Silvio Franceschelli
Al delegato della Provincia di Siena per la gestione del tartufo. “
Gabriele Berni
I COMPAGNI DI MERENDE.
E’ di questi giorni un accordo che rappresenta un vero e proprio abuso nei confronti di tutti i tartufai italiani che regolarmente pagano le tasse per avere un tesserino che li abilita alla cerca del tartufo;
riteniamo impensabile che l’associazione tartufai Senesi non conosca la legge nazionale che regola la cerca del tartufo e assurdo che cerchi di aggirarla avvalendosi di accordi in aperta violazione della legge coinvolgendo la provincia di Siena e il consorzio 6 di bonifica della Toscana, (Enti Pubblici ) andando così a far violare a loro le leggi che regolano la cerca e la raccolta del tartufo;
forse costoro pensano di essere più furbi di 250.000 tartufai o che i tartufai non siano in grado di intendere e di volere,
o forse pensano che Siena sia ancora un Feudo, dimenticandosi che Leopoldo I eliminò i due Ducati di Siena e Firenze , o che a Siena non valgono le leggi dello stato Italiano sperando che nessuno le faccia rispettare, o che denunci tali abusi, ricordiamo agli organi preposti al controllo in indirizzo e alla vigilanza ( ma crediamo non serva) che la cerca del tartufo è libera lungo i corsi d’acqua in tutto il territorio nazionale.
Come comunità dei tartufai, e come Presidente dell’Associazione Nazionale Tartufai Italiani che rappresento ci sentiamo danneggiati e non possiamo sorvolare su un Abuso tra un’Ente Pubblico e soggetti privati che costituisce di fatto un precedente e un danno alla nostra collettività fatta di oltre 250.000 uomini e donne oneste e non furbe, che regolarmente pagano le tasse per poter svolgere una passione millenaria ovvero la libera cerca del tartufo lungo i corsi d’acqua demaniali ovvero nei luoghi principe dove cresce il Tuber Magnatum Pico..
Quello che è accaduto merita un’attenzione sia dei Carabinieri del Corpo Forestale dello Stato, che della Magistratura a cui sicuramente ci rivolgeremo attraverso i nostri legali.
Un accordo incondivisibile , in cui sono stati coinvolti soggetti pubblici e privati e di cui non comprendiamo l’interesse che li lega nel violare la legge e rendere pubblico tale danno a tutti i tartufai, tra il presidente del consorzio di bonifica 6 Toscana Sud Sig. Bellacchi Fabio, L’associazione tartufai Senesi Sig. Paolo Valdambrini, il Presidente della Provincia Silvio Franceschelli e il suo delegato al tartufo Gabriele Berni e pertanto chiediamo che venga immediatamente revocato e ridata a tutti la possibilità di fare libera cerca lungo i corsi d’acqua come previsto.
Come Associazione Nazionale Tartufai Italiani abbiamo già chiesto ai sensi della legge 241/90 sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione tutta la documentazione e l’accesso agli atti in quanto intendiamo impugnare questo atto illegittimo perché in totale contrasto con la Legge Nazionale sulla raccolta del tartufo.
Inoltre abbiamo dato mandato ai nostri legali di ravvisare qualsiasi danno nei nostri confronti da parte dei sopracitati amministratori pubblici e nei confronti dei Presidenti del Consorzio di bonifica 6 toscana oltre che del presidente dell’associazione tartufai Senesi per il risarcimento dell’eventuale danno e per un tentato abuso e violazione della legge qualora non decada immediatamente tale accordo e sia dia la possibilità a tutti di poter accedere lungo i corsi d’acqua demaniali come previsto dalla legge.
Chiediamo che tale illegittimo atto, che prevede la raccolta riservata a pochi tartufai residenti esclusivamente nella Provincia di Siena per migliaia di chilometri di corsi d’acqua pubblici patrimonio del demanio dello stato e vocati alla raccolta del Tuber Magnatum Pico ( Tartufo Bianco pregiato) nei comuni di:Siena, Montalcino, Asciano, Buonconvento, Murlo, Monteroni d’Arbia, Castelnuovo Berardenga, Trequanda, Asciano, Pienza e San Quirico d’Orcia venga immediatamente revocata e che si ristabilisca la legalità nella libera cerca del tartufo nella provincia di Siena.
Riccardo Germani
Presidente Associazione Nazionale Tartufai Italiani.