Grecia: L’ultimo paradiso dei tartufi
Grecia: L’ultimo paradiso dei tartufi
Grecia: L’ultimo paradiso dei tartufi – Uno degli allievi prediletti di Aristotele eseguì molti studi di botanica e in uno di questi definì il tartufo come “un ornamento prezioso” per la tavola, descrivendolo come privo di radici e frutto della combinazione tra pioggia e tuono.
Ma il tartufo entrò ben presto anche nell’alta società greca, tanto che ad Atene fu organizzato un vero e proprio concorso gastronomico, in cui il primo premio andò a nientepopodimeno che a un piatto a base di tartufi, più precisamente un timballo di fagiano con ripieno di tartufi.
È sempre dalla Grecia che arriva il mito del tartufo come frutto afrodisiaco. Claudio Galeno, iniziatore della medicina sistematica, scrisse che il tartufo era molto nutriente e che poteva disporre della voluttà di Venere, la Dea dell’amore. Ecco il perché del tartufo afrodisiaco: veniva anche consigliato dai medici per chi soffriva d’impotenza o sterilità.
Tartufo |
ύτανο
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ýtano |
Cercatore di tartufi |
Αναζητώντας Τρούφλα
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Anazitóntas Troúfla |
Cane da tartufi |
σκυλί τρούφας
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skylí troúfas |
Vanghetto |
φτυάρι
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ftyári |
Albero simbionte |
συμβιώτικο δέντρο
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symviótiko déntro |
Ancora oggi la Grecia è ricca di tartufi tanto da essere un temibile concorrente per l’Italia infinitamente di più di una qualsiasi nazione del’est europa.
Una delle zone tartufigene più celebri è senz’altro Meteora grazie al Museo di Storia Naturale & Tartufi , Meteora sorge su un ammasso di enormi rocce scure di pietra arenaria fuori della cittadina di Kalambaka è una regione piuttosto conosciuta per i monasteri, costruiti sulle cime di alcune delle rocce. Si tratta del secondo più importante gruppo monastico in Grecia, dopo la Repubblica del Monte Athos. Oggi, solamente 7 sui 30 monasteri storici sono funzionanti e tutti sono inclusi nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1988.