Due Lagotti uccisi a Camerata Nuova con la Stricnina

Due Lagotti uccisi a Camerata Nuova con la Stricnina

Due Lagotti uccisi a Camerata Nuova con la Stricnina – Domenica scorsa nella Valle dell’Aniene sono deceduti due Lagotti Romagnoli da tartufi, sono stati avvelenati, un altro è rimasto gravemente ferito. ciò è avvenuto nel Comune di Camerata Nuova, in pieno Parco Regionale dei Monti Simbruini. Il veleno utilizzato, secondo una prima ipotesi, sarebbe la stricnina. 

La Valle dell’Aniene è ricca di magnatum pico, melanosporum e uncinato e i tartufai affollano i boschi del territorio e anche zone limitrofe, come Agosta e Mandela. Sull’uccisione dei due cani, naturalmente, sono partite le indagini dei carabinieri forestali, intervenuti sul posto.
I due “ Lagotto Romagnolo” hanno trovato la morte nella radura di Campo Secco e, precisamente, ha spiegato il sindaco di Camerata Nuova, Settimio Liberati, nella zona di Pozzo del Gelo. I proprietari dei cani sono due cittadini di Terni, che come tante altre domeniche avevano lasciato l’Umbria per andare a cercare i tartufi, e comunque è grazie a loro che si è evitata la strage in quanto hanno dato l’allarme a quanti si stavano avventurando in quei luoghi.

«Un nostro socio – dice Renato Tomasetti, presidente dell’Asso Tartufai – è stato fermato dal proprietario dei due cani che di fatto gli ha impedito di far uscire i suoi animali in cerca dei tartufi. Nel furgone aveva gli animali morti mentre un terzo dava ancora segnali di vita. Insieme sono andati nel bosco ad avvertire l’altro ternano e gli altri cercatori di tartufo. In questo modo si è evitata una strage di cani».

Dopo l’avvelenamento è scattato l’allarme a Camerata.

«Sono venuti in Comune – dice il sindaco Settimio Liberati – e abbiamo chiamato i carabinieri forestali. Sul posto è arrivato anche il veterinario della Asl per gli adempimenti del caso. Potrebbero essere bocconi alla stricnina». Dura la condanna del primo cittadino: «Un fatto gravissimo – dice – prenderemo provvedimenti». Perché questi avvelenamenti? «Non è il primo caso – ricorda Tomasetti, dell’Asso Tartufai – ci sono stati anche ad Agosta e Mandela. Dietro c’è il business del tartufo, quello bianco della Valle dell’Aniene. Con la crisi che c’è, il tartufo fa gola a molti e si spiega così la ferocia inaudita di certi gesti.»

Fonte: ilmessaggero