Città del tartufo : Norcia

Città del tartufo : Norcia

 Norcia è  celebre a livello tartuficolo grazie al tartufo nero pregiato ( Tuber Melanosporum)  anche conosciuto, appunto, con la denominazione Tartufo nero di Norcia a cui viene annualmente dedicata una  rassegna agroalimentare che dagli anni ‘50 promuove e valorizza le produzioni tipiche enogastronomiche e artigianali, giunta alla sua cinquantasettesima edizione

Norcia è a circa 600 m s.l.m. e al limite nord dell’altopiano di Santa Scolastica, un pianoro di origine tettonica collocato nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano e inserito nel comprensorio del parco nazionale dei Monti Sibillini,

Dal punto di vista geografico e naturalistico Norcia si trova nel punto di raccordo di due realtà paesaggistiche assai diverse ma contigue: la Valnerina, ovvero il comprensorio della stretta valle fluviale scavata dal fiume Nera e dai suoi affluenti, con le sue pendici montane scoscese ricoperte di vegetazione a foglia caduca, e i Monti Sibillini, la zona montuosa  caratterizzata da vette in grado di raggiungere e superare i 2000 metri di altezza, con pendii erbosi o ricoperti da faggete

I boschi che circondano la valle sono popolati dal capriolo, dal gatto selvatico e dallo scoiattolo mentre negli anni passati, grazie ad opere di ripopolamento, ha potuto fare la sua ricomparsa anche il cinghiale. Nelle faggete di alta montagna sono segnalati alcuni piccoli branchi di lupo appenninico, che vivono però in difficile equilibrio con la presenza umana legata soprattutto alla pastorizia, ampiamente praticata nella zona. Rara ma presente l’aquila reale, mentre sono relativamente frequenti le specie del falco pellegrino, del picchio rosso e del picchio muraiolo. Nelle acque del Lago di Pilato, un piccolo bacino lacustre dal livello variabile, alimentato dallo scioglimento nevoso, posto in una conca glaciale in prossimità della cima del Monte Vettore, vive una specie endemica di crostaceo: il Chirocefalo del Marchesoni.

La vegetazione dei Monti Sibillini è quella tipica dell’area appenninica, con prevalenza di caducifoglie (soprattutto faggio) e, più in alto, di pascoli. Da segnalare tra le specie floristiche la viola di Eugenia (Viola eugeniae), il genepì dell’Appennino (Artemisia petrosa sup. eriantha), l’adonide distorta (Adonis distorta), la genziana lutea (Gentiana lutea), la genziana napoletana (Gentiana sp.), la potentilla (varie), il giglio martagone (Lilium martagon), il ramno (Rhamnus alpina) (Rhamnus catartica), l’uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi), la Nigritella widderi, l’Androsace villosa e la stella alpina dell’Appennino (Leontopodium nivale)

 

Fonti: wikipedia.it –  nero-norcia.it