Angelo Rinaldi: Il sogno di un Tartufaio

Angelo Rinaldi: Il sogno di un Tartufaio

Angelo Rinaldi: Il sogno di un Tartufaio – Angelo all’età di 10 anni si trasferì dalla Basilicata a Castel Fiorentino, paese in cui vive tutt’oggi, e da cui oltre all’accento ha preso anche moglie. Ed è proprio il padre di sua moglie, Romantino (foto di copertina con un esemplare spezzato in 2 di Tuber Magnatum Pico da quasi 2 kg), che gli ha aperto le porte del bosco.

Porte che lui stentava a varcare, accompagnava suo suocero che per motivi di salute non poteva più andare da solo e lo aspettava in auto.

Dopo la morte di Romantino la suocera gli chiese di portare qualche volta la loro cagnetta a tartufi e giorno dopo giorno la passione ha preso il sopravvento ed ora sono 32 anni che non riesce a smettere (ma nemmeno ci prova).

Da questa sua esperienza ne ha tratto un libro, che a lui piace definire un Manuale. 30 anni di annotazioni sul tartufo bianco (tuber magnatum pico) tra piogge, fasi lunari e osservazioni generali sull’andamento delle stagioni e la crescita dei tartufi.

Ha scritto questo  libro perché come si evince dal titolo lui ha un sogno, che va contro corrente a quanti oggi attribuiscono la difficoltà del trovare tartufi alla divulgazione delle informazioni relative al mondo del tartufo, lui crede fermamente che  l’omertà che, in passato e tutt’oggi, ruota attorno al mondo dei tartufi abbia un ruolo fondamentale nella scomparsa del 50% delle tartufaie naturali. E’ per questo è stato molto criticato:

“Mi hanno criticato perché sono rimasti della mentalità di una volta, andare e stare zitti. Ed è stata la nostra fregatura, perché se avessimo parlato di più oggi le zone tartufigene sarebbero ancora integre, invece il 50% sono state distrutte.

Sogno che, piuttosto prima che poi, le regioni emanino una legge che riesca a tutelare e preservare il tartufo Italiano. In modo da consegnare alle generazioni future la continuità di praticare questo bellissimo hobby in tutte le zone tartufigene anziché a macchia di leopardo come purtroppo accade oggi.”

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