A caccia di Bianchetto nel Parco dell’Alta Murgia

A caccia di Bianchetto nel Parco dell’Alta Murgia

É tempo  di Tuber Borchii, meglio conosciuto come tartufo Bianchetto o tartufo Marzuolo, per via delle sue dimensioni, oltre che per il suo colore, nel primo caso e per il momento migliore per la raccolta nel secondo.

Quando si parla di questo tartufo è impossibile non citare il Parco nazionale dell’Alta Murgia considerata una delle zone tartufigene italiane  più ricche di questa specie. Ragion per cui oggi andremo a conoscerlo meglio.

Il Parco nazionale dell’Alta Murgia, abbreviato in PnAM, è stato istituito nel 2004ed è situato in Puglia, nelle province di Bari e di Barletta-Andria-Trani. La sede amministrativa del Parco è a Gravina in Puglia

Il parco ha un’estensione di 68.033 ettari. Si estende nella parte più elevata dell’altopiano delle Murge a nord-ovest.

La vegetazione dell’Alta Murgia cambia a seconda della zona. Questo habitat è un susseguirsi di formazioni rocciose, fitti boschi e vaste distese steppiche. In queste praterie rocciose ritroviamo alberi tipici della vegetazione mediterranea quali il cipresso comune il Pino domestico oltre ad aree più o meno estese di querceti. Nei boschi della murgia oggi si ritrovano perlopiù esemplari di roverella, fragno, la quercia spinosa, il leccio, il cerro e il farnetto.

Il sottobosco è ricco di piante come il caprifoglio, il biancospino, il pungitopo, il cisto e il mirto. Sulle rocce è facile trovare le piante di cappero,  oltre a piante aromatiche quali la pianta del rosmarino e dell’origano. Nel parco crescono anche piante o arbusti ad interesse alimentare, come l’asparago, il noce, il fico, il mandorlo, il ramno, il nespolo, il prugnolo, il lampone e la mora selvatica.

Numerosi i fiori quali la clematide, il ciclamino, la rosa canina, il gigaro e la rosa di San Giovanni e la peonia. Tra le specie fungine epigee  troviamo il fungo cardoncello e la gallinella,  oltre a numerose altre specie non commestibili.