Il peccio o abete rosso (Picea abies)

Il peccio o abete rosso (Picea abies)

Il peccio o abete rosso (Picea abies (L.) H.Karst., 1881) è un albero appartenente alla famiglia Pinaceae, ampiamente diffuso sulle Alpi, nonché nel resto d’Europa.

Portamento
Alto fino a 40 metri, con tronco diritto e chioma conica relativamente stretta. Il portamento può comunque differenziarsi in base all’altitudine, essendo questa una specie caratterizzata da un certo polimorfismo: la chioma, infatti, può assumere una forma più espansa alle quote alpine più basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori (per contenere i danni provocati dalla neve).

Corteccia
La corteccia è sottile e rossastra (da quest’ultima caratteristica deriva il nome comune dell’albero); con l’età diviene bruno-grigiastra e si divide in placche rotondeggianti o quasi rettangolari (di circa 1–2 cm).

Foglie
Le foglie sono costituite da aghi appuntiti, a sezione quadrangolare, lunghi fino a circa 2,5 cm, inseriti su cuscinetti in rilievo posti tutti intorno al rametto, con tendenza a disporsi su un piano orizzontale.

Fiori
I fiori, meglio indicati come sporofilli, maturano in aprile-maggio.

Macrosporofilli: formano coni sessili nella parte apicale dei rami, riuniti in genere in 3-4, appaiono dapprima eretti poi penduli. Sono i fiori femminili, che dopo l’impollinazione danno origine agli strobili, detti comunemente pigne.
Microsporofilli: formano coni lunghi 1 cm all’estremità dei rami dell’anno precedente, nella parte superiore della chioma. Sono i fiori maschili, generalmente si sviluppano alla base dei coni femminili.
Strobili
Gli strobili, comunemente detti “pigne”, sono cilindrici, penduli, lunghi 10–20 cm e larghi 2–4 cm, dapprima di color verde o rossiccio, poi marroni (in autunno). Cadono interi a maturità. La fruttificazione è tardiva (20-50 anni).

Distribuzione e habitat
Europa e Asia centrale e settentrionale. Utilizzatissimo per impieghi silvicolturali e come albero ornamentale. In Italia è presente allo stato spontaneo sulle Alpi dalla Liguria (con un nucleo relitto in alta Val Tanarello) alle Alpi Giulie, ne sono conosciuti anche alcuni popolamenti relitti nell’Appennino Tosco-Emiliano (valle del Sestaione presso il Passo dell’Abetone), altrove il peccio è stato diffusamente coltivato per rimboschimenti. Nell’arco alpino l’abete rosso forma boschi di notevole estensione solo a partire dalla sezione nord-occidentale delle Alpi Marittime (Vallone del Boréon), ma fino alla Valle d’Aosta è spesso subordinato all’abete bianco nell’orizzonte montano e al larice in quello subalpino. Le peccete si estendono maggiormente nelle Alpi centrali ed orientali, dove questa specie approfitta di condizioni climatiche per essa ideali, soprattutto estive (caldo moderato e precipitazioni regolari nel trimestre estivo), fattori climatici che nei settori alpini orientali appaiono maggiormente distribuiti.

Sulle Alpi è specie tipica dell’orizzonte montano medio e superiore e di quello subalpino inferiore, trovando condizioni climatiche ottimali tra i 1200 e i 1800 m di altitudine, anche se in condizioni particolari può scendere fino a soli 600–800 m di altitudine, come nel Tarvisiano, oppure risalire fino a 2100–2200 m, come in alcune località dell’Alta Valtellina (Bormio).

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