Tartufaie Naturali aperte ai turisti, “Bufera” in Abruzzo sulle Truffle Experience

Il mondo del tartufo è da sempre strumento e sinonimo di enogastronomia, legata al territorio, con cui veicolare prodotti locali, quali: Vini, Formaggi ecc.

Da qualche anno a questa parte è divenuto, tra le altre cose, un poderoso volano per il turismo, di fatti si moltiplicato, lentamente, ma in modo inesorabile  realtà imprenditoriali legate a doppio filo a quello che viene definito: “Truffle Experience” costituite per la quasi totalità da tartuficoltori che portano i villeggianti alla scoperta del famigerato fungo ipogeo.

Le cose si complicano, però, quando queste iniziative vanno a coinvolgere zone naturalmente vocate, come nel caso che ha visto coinvolto, qualche mese fa, Riccardo Germani, presidente dell’associazione Nazionale Tartufai Italiani, accusato a vario titolo di aver, tramite le sue iniziative, propagandato le location in cui vie è la presenza di Tuber Magnatum Pico sul territorio  Piemontese.

Un caso analogo, che ha preso vita nelle ultime ore, sta facendo “serpeggiare” il malcontento tra i tartufai Abruzzesi, in particolar modo, nella   provincia di Pescara, a causa di un progetto che ha messo in luce zone particolarmente vocate nel Comune di Catignano, per mezzo social, da poco divenuta membro delle “Città del Tartufo”. Boschi, che tra l’altro  sono state dichiarate metà per forestieri in occasione della “tartufesta” durante l’imminente stagione estiva.

Pur plaudendo a piani che possono portare lavoro nei  borghi della nostra penisola, quel che ci domandiamo è se non sia giunto il momento da parte delle associazioni di categoria, che PROSPETTANO L’ELDORADO a questi piccoli centri, di dare adeguata formazione a quest’ultimi, in merito alla tradizione e alla salvaguardia dei tartufai, che da un giorno a l’altro vedono le loro pasture nel mirino di estranei, che possono dare origine a fenomeni tristemente noti e notoriamente definite: GUERRE TRA TARTUFAI.