Il Cane Tutor per l’ Addestramento, Di Cosa si Tratta e Perchè Evitarlo
In questi ultimi anni la cinofilia, applicata al mondo del tartufo ha acquisito un ruolo di spicco rispetto a chi si approccia per la prima volta a collaborare con un cane, o per meglio dire , nel nostro caso, lavorare. Grossi danni(concedetemi il termine) si possono attribuire al concetto distorto: Tutti i cani possono cercare tartufi
Questo alla luce del fatto che NESSUN cane cerca spontaneamente ed istintivamente il tartufo. Come al contrario accade per le attività venatorie. Questo porta i novellini a NON porsi domande in tal senso, ritrovandosi di fatti in notevoli difficoltà, che, a voler pensar male, tornano di gran lunga utile a chi addestra i cani per mestiere. Che facendo proprie i più basilari concetti di Marketing NON rispondono a delle esigenze, LE GENERANO
Ergo, la dove è preferibile consigliare un Lagotto Romagnolo, viene anteposto un cane da caccia. La dove è preferibile impiegare dell’olio al tartufo, viene rigorosamente preferito in via esclusiva il tartufo fresco. Che non solo è di difficile reperibilità anche legata alle stagionalità ma hanno anche, come tutti sappiamo, un notevole costo. Allora tanto vale affidarsi ad un addestratore? E a questo punto perchè NON far passare il concetto che vi è necessità di un cane che funga da prototipo ?
Ed ecco che fa capolino il CANE TUTOR che altro non è che un soggetto già avviato che funga da esempio per i cuccioloni che devono “sbloccarsi” sul naturale ed in altre branche altresì per problemi legati alla sfera comportamentale. Per cui, quello che nasce come un opzione, se ne è fatta una regola.
L’impiego del cane tutor, non solo non è strettamente necessario a prescindere MA può addirittura essere controproducente.
Attraverso l’addestramento andiamo a far comprendere al cane in modo “meccanico” il lavoro che sarà chiamato a svolgere. Poi spetterà a lui scrutare tra le sue ataviche peculiarità. Se gli pregiudichiamo questo aspetto, credendo di poterlo sopperire con un cane tutor abbiamo già perso in partenza, in quanto, il nostro allievo tenderà, come si dice in gergo:” ANDARE A RIMORCHIO” non perchè non ha capito cosa deve fare, ma più semplicemente perche non lo sa fare o peggio ancora , perchè abbiamo indotto in lui una cattiva abitudine o impresso un messaggio sbagliato
Date e datevi la possibilità di quanto sopra accennato e favorirete la consapevolezza dell’individuazione dei coni d’odore. Mezzo utilizzato non solo dai cani da tartufo ma anche da quelli da ferma e da soccorso, fermo restando che il cane da tartufi può basarsi quasi esclusivamente su questo strumento visto che il tartufo essendo nato e cresciuto sotto terra non può lasciare “piste” come un selvatico o un essere umano. Necessita di cani la cui conformazione del cranio preveda seni frontali ampi e canne nasali dritte se non addirittura rivolte verso l’alto come nel caso caratteristico del Pointer. Gli assi cranio facciali saranno paralleli e convergenti in quanto riescono a valutare la presenza del tartufo inalando minuscole particelle odorose trasportate dal vento ( Potete approfondire l’argomento a questo LINK)