Andare a tartufi è una questione di educazione

Andare a tartufi è una questione di educazione

Andare a tartufi – Le regole della ricerca dei tartufi sono dettate dal buon senso. Così, quando il tartufaio si troverà davanti una coltura in atto, dovrà evitare di attraversarla, ma, a costo di allungare
il cammino, dovrà aggirarla percorrendo i cigli dei fossati o i sentieri adiacenti evitando anche il minimo danno al proprietario.
Quando, durante la ricerca, una vigna o un frutteto si para di fronte al tartufaio occorre ricordare che cogliere i frutti altrui significa incappare in un reato, ma, soprattutto,
dare sfoggio di diseducazione e si dovrà evitare.

Se durante la ricerca notturna il tartufaio si trovasse a passare nelle vicinanze di qualche cascina isolata, i cui proprietari hanno l’abitudine di tenere i cani da guardia liberi
all’interno delle recinzioni di protezione, questi, cane al guinzaglio e sottovento, dovrà
compiere un ampio giro fuori della portata dei “guardiani”, evitando così di inscenare
“abbaianti concerti” fuori orario che finirebbero con il disturbare il riposo di chi vi abita.

Un vizio di taluni tartufai è quello di abbandonare di tutto nelle adiacenze delle tartufaie visitate: sacchetti di plastica, pacchetti vuoti di sigarette, contenitori di bevande,
involucri di cioccolatini e caramelle, insomma, ogni mal di Dio; basterebbe veramente poco riporre questi rifiuti nelle capienti tasche di una giubba e smaltirli nei modi dovuti una volta tornati a casa.
Quando il cercatore di tartufi trova la tartufaia che intendeva visitare già occupata da
un “concorrente”, dovrà attendere che questi abbia terminato la sua battuta; solo allora potrà dare corso alla propria, evitando così di disturbare il rivale.
Il tartufaio proprietario di un cane di sesso femminile deve essere consapevole di avere
un problema in più: il calore della cagna. Quando il suo animale entra nel periodo
dell’estro dovrà evitare di portarlo in giro perché l’odore della femmina in calore distoglierebbe i cani maschi dal dedicarsi alla ricerca e finirebbe per essere causa di litigi tra
i tartufai.

Un’ultima considerazione dobbiamo riservarla a proposito dell’utilizzo dell’automobile. Molti tartufai hanno la brutta abitudine di inerpicarsi con l’auto a ridosso delle tartufaie, senza curarsi né dei danni che le gomme dei fuoristrada possono provocare, né
dei disagi che un incauto parcheggio può arrecare ai mezzi agricoli dei proprietari dei
terreni. Questi atteggiamenti il più delle volte indispettiscono i proprietari dei fondi
agricoli che, con giusta ragione, o sbarrano il passo vietando l’accesso o, purtroppo,
abbattono le piante che producono i tartufi liberandosi dell’arroganza di quei tartufai e
delle loro auto in un sol colpo.
Il tartufaio ricordi sempre che l’ambiente conta su molti fruitori e ogni atto che
insulta l’ambiente finisce inevitabilmente per insultare chi lo compie.

Fonte: il manuale del ricercatore di tartufi

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